Programma per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dei fatti del giugno – luglio 60
“A cinquant’anni dal 30 giugno 1960: per una fase politica nuova, per la difesa del lavoro, dei diritti, della democrazia e della Costituzione”
MERCOLEDÌ 30 GIUGNO 2010 ore 9,30 – 13,00
SALONE DEL MAGGIOR CONSIGLIO
PALAZZO DUCALE GENOVA
Presentazione
Walter Fabiocchi, Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova
Saluto delle Istituzioni
Marta Vincenzi, Sindaco di Genova
Alessandro Repetto, Presidente Provincia di Genova
Claudio Burlando, Presidente Regione Liguria
Saluto di
Raimondo Ricci, Presidente Nazionale ANPI
Relazione di Paolo Arvati, sociologo
“Giugno 1960: Cinquant’anni dopo”
Interventi
Enrico Beltrametti, Professore emerito e già Rettore dell’Università di Genova
Fulvio Cerofolini, Presidente Anpi Genova
Fernanda Contri, Presidente Emerito della Corte Costituzionale
Curzio Maltese, Inviato e commentatore de La Repubblica
Moni Ovadia, attore musicista e regista
Conclusioni
Enrico Panini, Segretario nazionale Cgil
MERCOLEDÌ 30 GIUGNO 2010
ore 17.00 – PIAZZA DELLA VITTORIA
Oggi come allora per la difesa dei diritti, della democrazia e della Costituzione
ORE 17.30 – CORTEO LUNGO VIA XX SETTEMBRE
DEPOSIZIONE FIORI AL SACRARIO DEI PARTIGIANI
ORE 18.00 – PIAZZA DE FERRARI
SALUTO DEL SINDACO DI GENOVA
MARTA VINCENZI
intervento di
ENRICO PANINI
SEGRETARIO NAZIONALE CGIL
con la partecipazione di
PAOLO ROSSI
Concerto in piazza De Ferrari a partire dalla 19.30 con i gruppi
WHAT CHEER? BRIGADE
CISCO
AFRICA UNITE
MOSTRA ICONOGRAFICA
“30 GIUGNO 1960 – 30 GIUGNO 2010: ANTIFASCISMO E DEMOCRAZIA”
A cinquant’anni dalla sollevazione popolare del giugno – luglio 1960 contro la decisione del Movimento Sociale Italiano di organizzare a Genova il proprio congresso, la mostra ripropone al pubblico gli eventi che determinarono la caduta del Governo Tambroni. La rassegna ripercorre i momenti salienti di quei giorni, a partire dalle “giornate genovesi”, per passare agli avvenimenti che coinvolsero tragicamente Licata, Reggio Emilia, Palermo, Catania e Roma. Gli scatti fotografici provengono da: Studio Publifoto di Giorgio Bergami, Archivio della Cdlt-Cgil Reggio Emilia, Fotoarchivi & Multimedia s.r.l..
La mostra, curata dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Genova con la collaborazione di Goffredo Riccelli, è costituita anche da foto e materiale storico e di archivio proveniente dall’Istituto Ligure per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea di Genova, dall’Archivio Centrale dello Stato, dal Centro Ligure di Storia Sociale di Genova, dalla Biblioteca Universitaria di Genova, dalla Biblioteca “Luciano Lama” di Roma, nonché da documenti tratti dall’archivio on line de “l’Unità”.
La mostra è visitabile dal 16 giugno al 23 giugno presso la Sala incontri della Regione Liguria in piazza De Ferrari a Genova con orario 9 – 13, 14.30 – 18.30 e dal 26 giugno al 30 giugno presso il Loggiato del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con orario 9 – 19.
Ingresso gratuito
RASSEGNA CINEMATOGRAFICA
“30 GIUGNO 1960 – 30 GIUGNO 2010: ANTIFASCISMO E DEMOCRAZIA”
Sala Sivori – Sal. Santa Caterina, 12 r – Genova
31 maggio – 21 giugno 2010
Lunedì 31 maggio 2010 ore 21,00
IL FEDERALE
Regia: Luciano Salce
Casa di produzione: Isidoro Broggi e Renato Libassi per D.D.L.
Anno di produzione: 1961
Durante l’occupazione tedesca di Roma, ad Arcovazzi, un graduato delle brigate nere, zelante ed ambizioso, viene affidato il compito di catturare il professor Bonafé, un eminente filosofo antifascista, per farne un forzato propagandista della pericolante repubblica sociale. Ma se l’arresto del mitissimo professor Bonafé è un’impresa facile, il viaggio di ritorno a Roma dal natale paesino abruzzese dov’egli s’era rifugiato presenta non poche difficoltà. Attraverso mille peripezie, pericoli e strani incontri, il fascista e l’antifascista si perdono e si ritrovano. Insieme, giungono alla periferia della capitale. E’ il 4 giugno del 1944. Arcovazzi, indossata una divisa da federale trovata per caso alle porte della città ed ignaro del fatto che Roma è stata occupata dagli Alleati, avanza tranquillo per la strada, ma è subito afferrato e malmenato dalla folla. A salvarlo è il professor Bonafé, il quale gli offre la propria giacca di borghese, quasi a suggellare l’amicizia, inconsueta e rara, che le vicissitudini sopportate insieme hanno fatto nascere fra due uomini tanto diversi per convinzioni, temperamento ed educazione.
Lunedì 7 giugno 2010 ore 21,00
CRONACHE DI POVERI AMANTI
Regia: Carlo Lizzani
Casa di produzione: Coop. Spettatori Produttori Cinematografici
Anno di produzione: 1953
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini, si svolge intorno al 1925. Mario, giovane tipografo fiorentino, per essere più vicino alla sua fidanzata, Bianca, va ad abitare nella breve via del Corno e fa amicizia col maniscalco “Maciste”, suo padrone di casa, e col fruttivendolo Ugo, tutti e due antifascisti. Accade che Alfredo Campolmi, proprietario di una pizzicheria, essendosi rifiutato di versare certi contributi al partito, viene selvaggiamente bastonato dai fascisti. Al capezzale del Campolmi, all’ospedale, Mario incontra spesso la moglie Milena, amica della sua fidanzata, Bianca, e se ne innamora: egli rompe il fidanzamento con Bianca.
In un conflitto notturno con gli squadristi, Maciste viene ucciso; Ugo, ferito, si rifugia in casa della “signora”, una strozzina che controlla gli interessi della contrada. Essendosi innamorato di Gesuina, la servetta, Ugo, una volta guarito, la sposa. Anche Alfredo Campolmi muore: Mario e Milena si sono confessati il loro amore, ma, per pietà verso il defunto, si separano.
Più tardi anche Mario viene arrestato dalla polizia. Nastro d’argento 1954 per la miglior musica e per la scenografia. Premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1954.
Lunedì 14 giugno 2010 ore 21,00
CRISTO SI È FERMATO A EBOLI
Regia: Francesco Rosi
Casa di produzione: Franco Cristaldi per VIDES
CINEMATOGRAFICA, RAI 2, ACTION FILM (PARIGI)
Anno di produzione: 1979
Nel 1935, il medico-pittore torinese Carlo Levi, condannato al confino dalla dittatura fascista, scortato da due carabinieri, scende dal treno alla stazione di Eboli: “Cristo si è davvero fermato a Eboli, dove la strada e il treno abbandonano la costa di Salerno e il mare, e si addentrano nelle desolate terre di Lucania. Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né l’anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la ragione e la Storia”. Il viaggio prosegue in pullman e quindi in automobile. Raggiunto Aliano, Carlo inizia a fare piccole passeggiate giornaliere in compagnia del cane Barone e lentamente entra in contatto con la popolazione che finisce per imporre, tanto a lui quanto al podestà fascista, di esercitare la professione di medico. La sorella Luisa lo raggiunge e Carlo si trasferisce con lei in una casa dove la domestica Giulia si dedica a loro. Carlo comincia così a dedicarsi alla pittura, scambia qualche parola con gli abitanti, con il podestà, con il misterioso Don Trajella. La conquista dell’Abissinia gli riconsegna la libertà. Tornato a Torino carico di ricordi, Carlo scriverà un libro per ricordare questa esperienza. David di Donatello 1979 per miglior regia e miglior film (ex-aequo con “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi e “Dimenticare Venezia” di Franco Brusati).
Lunedì 21 giugno 2010 ore 21,00
alla presenza del regista Mimmo Calopresti
I RIBELLI
Casa di produzione: Unitelefilm
Anno di produzione: 2010
Il 1960 è un anno di svolta. L’Italia vive un momento di forte instabilità politica determinato dalla crisi del centrismo. Attraverso l’uso di materiale di repertorio e il racconto di politici ed esponenti sindacali, il documentario rappresenta i fatti del giugno-luglio 1960 verificatisi durante il governo monocolore democristiano formato dall’On. Tambroni con i voti decisivi del MSI. Gli scioperi e le proteste dei partiti politici e dei movimenti sindacali, la reazione di migliaia di manifestanti, l’irruzione dei giovani sulla scena politica (i cosiddetti “ragazzi con le magliette a strisce”), il dilagarsi delle sommosse in tutto il Paese, a partire dalla città medaglia d’oro della Resistenza. Le vicende storiche si intersecano con le grandi trasformazioni culturali che hanno caratterizzato tutto il decennio e che sono raccontate da un gruppo rappresentativo dell’entourage culturale del tempo, da Paolo Pietrangeli a Giuliano Montaldo, proponendo così uno sguardo a 360° sui moti che hanno rappresentato la prima protesta dell’Italia moderna: dunque, il rovesciamento di uno status quo da decenni radicato nell’ideologia fascista; dunque l’avvento di un’“alternativa” antifascista e il maturare di una nuova coscienza anticapitalistica, entrambi precursori del mutamento d’epoca che vedrà il suo apice nei moti del ’68.
Cinquantesimo anniversario dei fatti del giugno/luglio 1960
Le Camere del Lavoro di Genova, Reggio Emilia, Palermo, Catania e Roma, congiuntamente con la Fondazione Di Vittorio, la Cgil e l’Anpi, ricordano gli avvenimenti del giugno-luglio 1960, la mobilitazione popolare di Genova contro il Congresso del Msi che si doveva tenere in città, la proclamazione dello sciopero generale indetto dalla sola Cgil, i morti di Licata, Reggio Emilia, Palermo e Catania, le cariche della polizia a Roma, la straordinaria partecipazione delle nuove generazioni alle mobilitazioni antifasciste culminate nella caduta del governo Tambroni.
Questi fatti, avvenuti nell’Italia del miracolo economico, determinarono la fine della stagione del centrismo e l’apertura di una fase politica nuova che avrebbe portato all’apertura a sinistra.
Inoltre, essi proposero nuovamente al paese il problema del rapporto tra il diritto di partecipare e di manifestare e la gestione dell’ordine pubblico.
Quegli avvenimenti si intersecarono a fermenti sociali nuovi che, a partire dalle lotte degli elettromeccanici e dalle prime iniziative di unità d’azione dei sindacati nel nord Italia, avviavano quella che sarà definita la riscossa operaia degli anni sessanta.
La difesa della democrazia e il rispetto della Costituzione, il ruolo della Cgil e le lotte del lavoro che con la loro iniziativa permisero al paese di uscire da quel vicolo cieco, furono il filo conduttore di quegli avvenimenti e sono oggi i riferimenti fondamentali dell’azione della Cgil.
“Domani dalle 14 alle 20 tutte le categorie di lavoratori della Provincia di Genova scenderanno in sciopero generale, in segno di protesta contro l’annunciata adunata fascista a Genova”: così le prime righe del comunicato della Segreteria della Camera Confederale del Lavoro, con il quale si proclamava lo sciopero generale per giovedì 30 giugno 1960. A 50 anni da quegli avvenimenti, con la ristampa del volume di Anton Gaetano Parodi “Le giornate di Genova”, la Camera del Lavoro metropolitana di Genova contribuisce al ricordo dei fatti che coinvolsero l’intera città con una grande mobilitazione antifascista a difesa dei principi costitutivi della democrazia repubblicana. La precisa cronaca di Anton Gaetano Parodi, raccolta nel volume, rappresenta un resoconto puntuale degli avvenimenti dove, come scrive Giorgio Amendola nella prefazione, il lettore troverà “(…) una testimonianza esatta, ed assieme appassionante, di quello che realmente è avvenuto a Genova nei giorni e nelle settimane che hanno preceduto il 1 luglio 1960, il giorno in cui il Governo Tambroni fu costretto ad arrendersi di fronte alla manifesta volontà del popolo genovese”.
Tratto dalla ristampa, a cura della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova in occasione del cinquantesimo anniversario dei fatti del giugno/luglio 1960, de “Le giornate di Genova“ di Anton Gaetano Parodi per Editori Riuniti University Press
gli eventi sono gratuiti
sponsor:
Autorità Portuale di Genova – Compagnia portuale Pietro Chiesa – Culmv P. Batini