1

30 giugno 1960, attacco alla democrazia. Ecco perchè scendere ancora piazza.

Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l’operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro politico sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l’uomo contro l’uomo.”

Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno

Il 30 giugno 1960 a Genova circa centomila tra ex partigiani, lavoratori e antifascisti scendono in piazza per impedire che nella città Medaglia d’oro della Resistenza si tenga il Congresso del neofascista Movimento Sociale Italiano. Quel Congresso non era solo una provocazione ma rappresentava anche un concreto rischio per la democrazia.
Coloro che fino a quindici anni prima avevano messo a ferro e fuoco il Paese, seminando morte e miseria, trovano ancora la Resistenza di tutti coloro che, invece, avevano combattuto per la pace, il lavoro, la libertà.

Perché ancora oggi scendiamo in piazza a ricordare quei fatti?
La memoria è il mezzo che ci consente di difendere e rafforzare valori fondamentali come la nostra libertà e la nostra dignità di persone, contro i mostri generati da crisi e sfruttamento.

30 giugno 2021, la Resistenza continua… Ci vediamo in Piazza della Vittoria alle ore 16:30  Clicca qui per il programma completo 

Cosa è accaduto il 30 giugno 1960? Approfondisci su You Tube