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Da tempo denunciamo i continui ed estenuanti ritardi nei pagamenti degli stipendi da parte dell’azienda L’Ambiente, facente parte del Consorzio Manital, alle maestranze in appalto per il servizio di pulizia dell’Agenzia delle Entrate, che ci hanno già portato a protestare in piazza e nelle sedi opportune innumerevoli volte, non ultima attraverso l’azione di sciopero avvenuta il giorno 1 febbraio 2019, e a riaprire lo stato di agitazione non più solo sull’appalto genovese ma anche su Chiavari e Savona.

Alla vigilia dell’incontro in Prefettura, come la Legge 146 impone, l’Azienda L’Ambiente fa sapere formalmente che domani 8 marzo alle ore 11:00 ritiene “ininfluente al fine di una conciliazione” la sua presenza alla riunione, rimbalzando la palla al Consorzio, in qualità di titolare del contratto, le cui inadempienze nei confronti de L’Ambiente sono la causa dei ritardi degli stipendi, chiamandosi fuori da ogni responsabilità diretta in un gioco di “scarica barile” inaccettabile.

Riteniamo sia un segnale pesantissimo quello di non presentarsi, dal momento in cui ci sono lavoratori che da più di un anno lottano per avere uno stipendio regolare, come riteniamo gravissimo che vi sia un continuo rimbalzo nelle responsabilità tra la committenza Agenzia delle Entrate, Il Consorzio Manital che ha preso l’appalto e l’Azienda consorziata che opera fattivamente sul territorio.

A meno che domani, in sede Prefettizia, non si profili una soluzione definitiva al problema che affligge questi lavoratori, la Filcams continuerà a manifestare ad oltranza, nel rispetto delle leggi, con azioni di sciopero, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e attraverso una comunicazione formale alla direzione generale di Roma dell’Agenzia delle Entrate nonché all’ANAC.