Tanto tuonò che piovve: i portuali vanno alla mobilitazione.
Si è svolto questa mattina l’attivo unitario dei delegati del porto di Genova, al centro della discussione l’ordine del giorno sulla ormai famosa lettera che i terminalisti locali hanno rivolto all’autorità di sistema portuale per scardinare l’attuale assetto dell’organizzazione del lavoro nello scalo genovese. Dalla discussione è emersa la necessità di un’azione forte ed incisiva in risposta alle affermazioni vergognose presenti nella missiva. I lavoratori e le OO.SS intendono contrastare l’intento dei terminalisti di sovvertire regole e accordi che fino ad oggi hanno permesso al porto di operare anche nel pieno della pandemia. La discussione è proseguita evidenziando diverse problematiche di vivibilità all’interno dei terminal che si ripercuotono anche sul tema della sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro: la tensione creata da alcuni operatori mina le relazioni sindacali e il benessere dei lavoratori.
Al termine dell’assemblea i delegati hanno deciso all’unanimità di approvare la proposta delle segreterie, ovvero la proclamazione di uno sciopero di 24 ore per venerdì 5 marzo.
Enrico Poggi – Enrico Ascheri (Filt Cgil)
Mauro Scognamillo – Massimo Rossi (Fit Cisl)
Roberto Gulli – Duilio Falvo (Uiltrasporti Uil)