Comunicato stampa
In questi giorni, politica e stampa cittadina, sono tornati sull’annoso argomento delle ex aree Ilva di Cornigliano utilizzate per lo stoccaggio dei container vuoti.
Per affrontare con serietà l’argomento va fatta una premessa importante ossia che Genova non può fare a meno di uno spazio di questo tipo. La merce transita da e per Genova se le condizioni di mercato lo permettono: avere un sito per lo stoccaggio dei container adiacente al Porto è una delle condizioni necessarie al contenimento dei costi. Lo sa bene chi fa impresa e proprio per questo motivo si va avanti da anni con ricorsi e controricorsi.
Detto questo, la Filt Cgil non si appassiona alle questioni legali, ma guarda al lavoro ed in particolare a quel centinaio di lavoratori che gravitano intorno a questa attività. Per questi lavoratori e per i lavoratori dell’indotto, qualunque sia l’esito di queste o di altre aree portuali adibite allo scopo, deve essere garantita la clausola sociale, devono essere garantiti i livelli occupazionali e quelli reddittuali; insomma, al di là, della costruzione di infrastrutture, a partire dalla sopraelevata portuale o alla definizione del sito dove insistere con i container, una cosa deve essere chiara a tutti, imprenditori, politica e istituzioni: non si gioca sulla pelle di chi lavora e di chi ogni giorno, con fatica, contribuisce al benessere di questa città.
Marco Gallo
Segretario Filt Cgil Genova e Coordinatore regionale Filt per la logistica
Leonardo Cafuoti
funzionario Filt Cgil Genova