Prosegue la fase di ripresa del servizio ferroviario in Liguria e oggi si è svolto un incontro, al quale ha preso parte anche la direttrice del trasporto regionale di Trenitalia; l’Assessore regionale ha confermato l’aumento dei volumi previsto a partire dal 18 maggio, fino al 70% dei servizi originariamente previsti. L’incremento accompagna la fase di riapertura delle attività e le possibili nuove misure di allentamento del distanziamento sociale che, in caso di indicatori sanitari favorevoli, potrebbero essere assunte dalla Regione Liguria già a partire dalla prossima settimana.
Le Organizzazioni Sindacali hanno espresso la necessità di intervenire in modo più incisivo sull’organizzazione del servizio nelle stazioni in termini di presenziamento, a partire dalla riapertura delle biglietterie di Principe e Brignole, così come è avvenuto in altri capoluoghi di Regione. È stato chiesto il sostegno della Regione anche per rivendicare una presenza più capillare di addetti che siano dedicati anche alle attività di informazione e antievasione, per compensare il danno economico causato dai mancati introiti da biglietti, ponendo fine alla pratica societaria di fare cassa sugli ammortizzatori e sulle ferie del personale.
La Regione ha comunicato di aver già chiesto a Trenitalia di intervenire rispetto alle biglietterie, ma non ha dimostrato di voler dare sostegno alle altre richieste su maggiori presenze di personale del Gruppo FSI, sostenendo che i tassi di frequentazione sono al momento talmente bassi da non giustificare tale richiesta, utilizzando il tema dell’insostenibilità economica, dovuta ai mancati introiti, avvalorata dall’intervento dell’AD di Trenitalia in Commissione Lavori Pubblici (2 miliardi di fatturato in meno previsti per il 2020).
Rispetto alla prossima ripresa della mobilità sociale, il Sindacato ha comunicato la propria preoccupazione circa il rischio di un futuro sovraffollamento dei mezzi in circolazione, chiedendo di implementare un sistema di prenotazione obbligatorio adatto a contingentare le presenze sui treni regionali. La Regione non si è detta aprioristicamente contraria, ma Trenitalia ha sostenuto che esistono notevoli problematiche legate sia ai diritti degli abbonati che alle necessità dell’utenza metropolitana.
Il Sindacato ha chiesto alla Regione di approfondire, anche durante le prossime riunioni, le problematiche relative agli impianti di condizionamento sollevate dai lavoratori in queste settimane, e di ottenere garanzie sulle sanificazioni dei mezzi della direzione regionale Piemonte che terminano la corsa in Liguria. Al momento la Regione ha risposto che i gestori del servizio sono tenuti al rispetto delle norme dei DPCM in merito a salute e sicurezza, senza però fornire risposte di merito nel dettaglio.
Da una prima lettura delle bozze del Decreto Rilancio, preso atto favorevolmente del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali che interessano il settore, e della possibilità di prorogarne la durata, sia la Regione che il Sindacato hanno espresso preoccupazione per la
probabile insufficienza delle risorse destinate ad un iniziale ristoro dei maggiori costi e minori introiti, al netto dei risparmi da riduzione del servizio e applicazione degli ammortizzatori, per emergenza Coronavirus.
Il Sindacato, prima di esprimere una valutazione definitiva sul fondo aggiuntivo di 500 milioni (da ripartire a livello locale sulla base delle rendicontazioni dell’ultimo biennio), ha chiesto di approfondire i dati economici del contratto di servizio regionale in Liguria, per conoscere in modo dettagliato l’entità dei mancati ricavi e dei maggiori costi, esprimendo comunque la necessità di far ripartire il lavoro per un servizio di qualità dal punto di vista della tutela della sicurezza di addetti e utenti. Non abbiamo ricevuto risposte concrete in tal senso.
Al momento restiamo in attesa della prossima convocazione in Regione, durante la quale continueremo a chiedere risposte e a proporre soluzioni, pur dovendo constatare che, ad oggi, non sembrano esistere gli spazi per una reale cabina di regia condivisa con la Regione e Trenitalia, mentre continuano i tavoli puramente informativi a livello aziendale, dove sembra prevalere la scelta di disintermediazione e accentramento delle decisioni sempre più unilaterali e meno condivise.
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