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Sì alla sicurezza stradale nell’autotrasporto, no al dumping sociale.

Passa per l’Europa il percorso istituzionale e legislativo per mettere in sicurezza il settore.
Genova, 16 maggio 2019 – Passa proprio per le strade dell’Europa e, quindi, per l’appuntamento elettorale del 26 maggio, un percorso istituzionale e legislativo che consentirà agli autisti dei giganti della strada di lavorare in sicurezza con una retribuzione adeguata, che non sfidi i pericoli dei chilometri percorsi e di un orologio che, negli anni, si è fatto sempre più pressante.
Per questa ragione si è svolto un evento pubblico al quale hanno partecipato, numerosi, i delegati Filt Cgil Fit Cisl Uiltrasporti nel corso del quale si è tenuta una tavola rotonda sui temi che, a livello europeo, coinvolgono il comparto. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti hanno invitato i candidati del Nord Ovest alle elezioni del Parlamento Europeo a confrontarsi sui temi della sicurezza stradale, del dumping sociale e del pacchetto mobilità, per discutere del futuro di un settore strategico come quello della logistica  e dell’autotrasporto.
Un momento di confronto e di sintesi fortemente voluto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in occasione delle elezioni europee, per riportare al centro della discussione la difficile realtà dell’autotrasporto, a partire dal dumping sociale frutto degli effetti della normativa 96/71 CE inerente la libera circolazione di personale intracomunitario, e del recepimento dell’ordinamento Italiano della stessa normativa.
“Sicurezza stradale, dumping sociale pacchetto mobilità” è il titolo della mattinata di lavori che ha messo al centro, appunto, sicurezza stradale, dumping sociale e il pacchetto mobilità. La direttiva europea in questione ha fortemente penalizzato i lavoratori dell’autotrasporto assunti con contratto nazionale italiano: il divario sociale contrattuale incide in negativo su salute, sicurezza e retribuzioni degli autisti.
Con il convegno che si è svolto nella mattinata del 16 maggio, le organizzazioni sindacali hanno messo in evidenza le contraddizioni di un sistema che alimenta una vera e propria concorrenza sleale. Il sindacato unitariamente continua a chiedere un intervento concreto delle istituzioni per mettere fine alla competizione vissuta sulla pelle dei lavoratori a scapito dei diritti più elementari. Contemporaneamente è necessario riqualificare la rete infrastrutturale stradale per garantire buone condizioni di riposo, idonee al recupero psicofisico dei conducenti alla guida dei mezzi pesanti.