Trasporti: cosa si fa in Regione per i treni in Liguria?
Dalla fine del lock down abbiamo denunciato il rischio sovraffollamento dei treni rispetto alle necessità di distanziamento imposte dai provvedimenti di legge, ma ancora oggi non abbiamo ottenuto nemmeno il ripristino del volume di servizi regionali pre covid.
Abbiamo più volte denunciato che i posti offerti non sarebbero stati sufficienti, vista la auspicata ripresa dei flussi di turisti, né tantomeno crediamo lo saranno alla ripresa delle scuole, in assenza di interventi determinanti sul volume dell’offerta e sullo scaglionamento degli orari. Ci è stato risposto che le tracce di Rfi sarebbero sature, ma nessuno è intervenuto per chiedere al gestore dell’infrastruttura ferroviaria di accelerare il già previsto piano di attrezzaggio della rete con le nuove tecnologie ertms che permetterebbero una maggiore densità di traffico (eppure si tratta di investimenti pubblici in nuove tecnologie e mobilità sostenibile, degni delle migliori attenzioni nel recovery fund) .
Abbiamo denunciato anche a Prefetture e Commissione di Garanzia che la deroga regionale all’ordinanza del Ministero della Salute al contingentamento dei posti a sedere avrebbe aggravato il rischio della recrudescenza del virus, ma non abbiamo ottenuto alcuna marcia indietro, come invece è avvenuto in altre regioni e sulle Frecce.
Abbiamo chiesto a Trenitalia di incrementare le operazioni di manutenzione, perché ci risulterebbe un numero di carrozze ferme incompatibile con le nuove esigenze, ma siamo in attesa di risposte.
Abbiamo invitato Trenitalia ad aumentare la presenza nelle stazioni e sui treni di personale di supporto, ma non è cambiato nulla.
A questo punto ci chiediamo anche: cosa farà la Regione per i suoi treni? Il Sindacato ha proposto soluzioni costruttive per i lavoratori, giornalmente esposti al rischio di aggressione da viaggiatori esasperati, e per gli utenti dei treni regionali, che meriterebbero le stesse tutele di chi viaggia sulle frecce.
Le segreterie Regionali
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