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“Una gestione a dir poco incauta da parte del Governo ed un atteggiamento inaccettabile di ArcelorMittal stanno addensando una tempesta perfetta che rischia di travolgere non solo lo stabilimento di Taranto, e quelli collegati di Genova e Novi Ligure, ma anche di minare le prospettive dell’intero settore siderurgico.

In queste ora mentre a Taranto in termini unilaterali la multinazionale comunica il numero delle giornate di cassa integrazione, allo stesso tempo, a Bruxelles il Ceo di ArcelorMittal Europa minaccia la chiusura dello stabilimento a partire dal 6 settembre se non verrà ripristinata l’immunità penale per la gestione del piano ambientale e industriale.

Il Governo comunica semplicemente che il 4 luglio incontrerà i vertici aziendali e non si degna nemmeno di rispondere alle reiterate richieste urgenti di incontro di Fim, Fiom e Uilm.

Sia il Governo che ArcelorMittal devono sapere che per quanto riguarda la Fiom così non si può andare avanti. Non siamo infatti di fronte ad una ormai accertata scarsa propensione al dialogo, ma ad una gestione improvvisata del Governo e ad una responsabilità rilevante della multinazionale. Il Ministro Di Maio chiarisca il senso della sua affermazione secondo cui ‘se l’azienda rispetta i tempi del piano non ha di che preoccuparsi’.

Abbiamo segnalato come le vicende legate all’approvazione del DL Crescita con il superamento delle norme sulle immunità penali, in vigore dal 2015, indicassero l’urgente necessità di dotare il Paese di un quadro legislativo ragionevolmente stabile senza il quale diventa impossibile per chiunque pianificare e gestire investimenti della dimensione necessaria al settore siderurgico.

Ciò non legittima ArcelorMittal ad atteggiamenti minacciosi e vagamente ricattatori, né legittima il Governo ad una gestione della vicenda che non metta i lavoratori e il Paese nelle condizioni di valutare la reale posta in gioco.

Se nelle prossime ore non si attiverà il tavolo di monitoraggio previsto nell’accordo, che non è mai stato convocato, valuteremo insieme a Fim e Uilm e alle Rsu degli stabilimenti tutte le iniziative da intraprendere”.

Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.

Ufficio stampa Fiom-Cgil