“In questi anni, grazie anche al rilancio produttivo dell’azienda, si sono formati migliaia di lavoratori che operano in appalto e in subappalto per Fincantieri, spesso con condizioni nettamente inferiori ai 1600 euro promessi dall’amministratore delegato Giuseppe Bono.
Per rispondere alla richiesta di personale comunicata oggi dall‘ad Bono si può attingere, in primo luogo, a questo enorme bacino già professionalizzato. Inoltre, a livello locale le organizzazioni sindacali hanno già verificato la possibilità di dar vita a politiche attive del lavoro in grado di mettere allo stesso tavolo l’azienda, le scuole di formazione professionale, gli enti locali e tutti i soggetti interessati.
I lavoratori degli appalti e dei subappalti sono sicuramente pronti a passare alle dirette dipendenze di Fincantieri e soddisfare l’esigenza di manodopera. E’ per questo che chiediamo, al di là delle dichiarazioni a mezzo stampa, di aprire un tavolo di confronto”.
Lo dichiara in una nota Roberto D’Andrea, coordinatore nazionale Fincantieri per la Fiom-Cgil nazionale
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa