“L’indagine della magistratura mette in luce un sistema di sfruttamento ai danni dei lavoratori che noi abbiamo sempre denunciato. Diverse Fiom territoriali avevano infatti promosso esposti e si erano costituite parte civile negli scorsi mesi proprio su questi fatti. Come sindacato siamo quotidianamente al fianco dei lavoratori di tutti i cantieri per far rispettare i diritti contrattuali che sono spesso disattesi, in special modo nel mondo degli appalti. Tale sistema è usato da Fincantieri e dai suoi competitor per abbassare il costo del lavoro e aumentare la redditività. Davanti a un’organizzazione del lavoro basata sullo sfruttamento le istituzioni ed il Governo devono intervenire, anche in considerazione della rilevante quota di partecipazione pubblica al capitale societario di Fincantieri. Sul piano sindacale come Fiom-Cgil chiediamo l’apertura di un confronto per superare il modello organizzativo attuale, basato su una smisurata presenza di appalti e subappalti. La massiccia presenza di terziarizzazioni, che arriva fino al core business dell’impresa, si presta pertanto a possibili violazioni della legalità, come quelle oggetto delle inchieste in atto. Riponiamo la massima fiducia nell’operato degli inquirenti e della magistratura e crediamo che debba aprirsi un tavolo di confronto nell’immediato per superare il sistema di sfruttamento in atto negli appalti di Fincantieri”.
Lo dichiara in una nota Roberto D’Andrea, coordinatore nazionale Fincantieri per la Fiom-Cgil.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa