Genova, gli immigrati sono una risorsa
Genova, gli immigrati sono una risorsa.
La popolazione di Genova continua a diminuire e a invecchiare. Nel 2020, rispetto a quattro anni prima, la città ha perso 16 mila residenti. Per arrivare all’obbiettivo di 700 mila abitanti proposto dal sindaco Bucci serviva un aumento di oltre 100 mila. Sono necessari un’analisi e un dibattito, senza sterili polemiche: è in gioco il futuro della città e delle giovani generazioni.
Il “Dossier statistico immigrazione 2021” fornisce utili indicazioni e ci permette di fotografare gli effetti della pandemia secolare. Nel primo decennio del 2000 la popolazione di Genova è rimasta stabile sopra ai 600 mila, poi è iniziato il declino con un calo annuale medio di 4.683 (dal 2010 al 2019) e di 6.634 nell’anno della pandemia. Il calo è causato da un minore ingresso e anche dal rimpatrio degli immigrati.
L’Italia ha bisogno di immigrati ma la politica continua, nel migliore dei casi, a non occuparsi del problema. Il “Dossier” denuncia: “si è miopi verso i giovani di seconda generazione, che negli ultimi 20 anni sono triplicati senza riuscire a riformare la legge sulla cittadinanza”.
Quasi un 30% degli stranieri (1,5 milioni) sono precipitati nella povertà assoluta ma l’accesso al reddito di cittadinanza è stato concesso solo a 317.345 non comunitari, per richiederlo dovevano essere residenti in Italia da almeno 10 anni. Ostacoli, discriminazione e muri:
persino per ottenere un pacco di generi alimentari bisogna esibire l’Isee che certifichi un basso reddito. Eppure nelle consegne gratuite nei quartieri delle città incontriamo famiglie prive del fatidico documento (spesso ne ignorano l’esistenza), ma basta affacciarsi sull’uscio delle loro abitazioni per vedere quanto ne abbiano bisogno.
Ha senso chiedere una qualsiasi certificazione a chi chiede riso e latte?
Con grande enfasi era stata annunciata una sanatoria per i lavoratori irregolari; in Liguria le richieste sono state 4.809 ma dopo più di un anno ne sono state vagliate solo il 25% (circa 4 richieste vagliate per ogni giorno lavorativo?). 3.600 persone possono cercare solo un lavoro in nero: sono “invisibili per burocrazia”. Diminuiscono i permessi di soggiorno concessi in Liguria nel 2020 ma aumentano le richieste di ricongiungimento familiare. Molti lavoratori cercano di portare in Italia i loro cari per sottrarli al peggioramento delle spesso tragiche condizioni dei paesi d’origine. Nelle Scuole d’Italiano per stranieri di Sestri Ponente e di Sampierdarena sono arrivate molte donne e ragazzi, e per la prima volta in molte classi le donne sono più numerose degli uomini. Inoltre i lavoratori immigrati inviano più soldi alle loro famiglie: nel 2020 dalla Liguria le rimesse sono arrivate a 253 milioni di euro: ecco chi li aiuta a casa loro.
Nel 2020 la Liguria ha perso 11 mila occupati, 1 su 4 è un cittadino straniero. Il terziario è stato il settore più colpito, nei servizi gli immigrati hanno pagato un prezzo 10 volte superiore, hanno perso il 10,2% dei posti di lavoro contro un 1,5% tra gli italiani, nel commercio il divario è di 20 punti.
Ma gli immigrati sono una risorsa economica e sociale e in certi settori sono indispensabili. A Genova il dato più evidente riguarda le badanti e le colf senza le quali andrebbe in crisi l’assistenza agli anziani. Un bisogno di manodopera immigrata si manifesta anche nella distribuzione e trasporto delle merci e nella produzione industriale. La logistica vede a Genova l’impegno di circa il 70% di manodopera immigrata e nell’autotrasporto del 40%. Poi l’industria: per Genova e il Tigullio nella cantieristica, sia nella costruzione che nelle riparazioni navali, il 50% dei lavoratori sono immigrati, molti specializzati, parliamo di un’attività fondamentale nell’industria cittadina e di un settore che annuncia una nuova ripartenza.
Gli immigrati sono una realtà su cui intervenire per dare loro voce e organizzazione, e su questo aspetto c’è un dato incoraggiante: in Liguria i lavoratori immigrati iscritti ai sindacati sono più di 40 mila (di cui 21 mila Cgil). Nelle aziende e nelle fabbriche non ci sono italiani e stranieri ma molti lavoratori consapevoli di appartenere alla stessa classe, legati dalla solidarietà.
Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova – Massimo Bisca Presidente Anpi Genova – Domenico Saguato GenovaSolidale – Bruno Manganaro Politiche dell’immigrazione Cgil Genova
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