In questi giorni il Pronto Soccorso del San Martino è andato nuovamente in affanno. E’ una notizia che non ci stupisce perché è da tempo che denunciamo come la situazione sia ormai drammatica, con picchi di 200 accessi giornalieri riconducibili a diverse criticità.
La mancata risposta sanitaria sul territorio genera accessi impropri, un’alta percentuale di popolazione oggi sceglie di non curarsi perché non ha le disponibilità economiche necessarie e si presenta in pronto soccorso per avere il servizio di cui ha bisogno.
La grave carenza di personale, segnalata anche dal nostro RLS aziendale, ha fatto sì che fosse assegnato un solo operatore al barellamento dei pazienti dal triage, cosa gravissima e che disattende i protocolli di sicurezza sanciti dal dlgs 81.
Il numero di personale afferente all’U.O. del Pronto Soccorso è assolutamente insufficiente e questo genera i disservizi di questi giorni e stressa pazienti e parenti che scaricano le proprie preoccupazioni sul personale, non sempre solo verbali. Il personale è stanco: è da prima del covid, quindi ben prima di essere riconosciuti come “eroi” che lavoratrici e lavoratori sacrificano la propria vita privata con prestazioni aggiuntive o cambi repentini di turno!
Inoltre i continui tagli di posti letto e le dimissioni tardive fanno sì che non ci sia disponibilità di ricovero nei reparti.
Serve un piano urgente di assunzioni e di risorse dedicate all’abbattimento delle liste d’attesa.
Servono fatti e non più promesse disattese.
Anche per questi motivi è necessario partecipare allo sciopero del 17 novembre contro una manovra di bilancio che penalizza la sanità pubblica, non prevede risorse per lavoratori e strutture e lede fortemente il diritto universale alla salute.
Fp Cgil San Martino Genova