Regione e sanità: azioni concrete e non promesse
Le quotidiane esternazioni sul sistema sanitario regionale, alle quali non fanno seguito idonei provvedimenti, suscitano l’esasperazione degli operatori e degli utenti e non facilitano il sereno confronto tra Regione e OOSS.
È inaccettabile che il Presidente Toti, per evidenti esigenze propagandistiche, non consone alla gravissima situazione in atto, “prometta” sulla sua pagina facebook almeno 1.000 euro ad ogni operatore della sanità (che costerebbe oltre 23 milioni solo per i dipendenti regionali) mentre ancora Regione non ha stanziato 1 euro aggiuntivo ai 6,7 milioni già messi a disposizione dal Governo con il DL 18.
L’assessore alla Sanità Sonia Viale ha infatti dichiarato ieri in un confronto ufficiale con le OOSS che non esiste ancora una stima delle risorse regionali disponibili a tal fine.
Prima della ripresa di ogni confronto la Giunta deve chiarire le risorse effettivamente disponibili; come OO.SS., considerando i soli 24mila dipendenti pubblici della Sanità ligure crediamo che la trattativa possa avviarsi con uno stanziamento non inferiore a 16mln di euro aggiuntivi a quelli già stanziati dal Governo, al fine di poter riconoscere un’indennità accettabile a tutti gli operatori, diversamente graduata in funzione dell’esposizione a rischio e del disagio.
Con ulteriori risorse e gli idonei interlocutori, occorre effettuare un ragionamento sulle Strutture private, oggetto in questi giorni di tanta attenzione. Per cominciare a dare risposte sarebbe utile che la Regione prevedesse un adeguamento delle tariffe corrisposte alle aziende a seguito degli aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali.
Ovviamente il confronto con Regione sulla tutela del Sistema Sanitario Regionale non si esaurisce col meritato riconoscimento economico.
In tal senso, vanno affrontati anche i temi relativi:
• alla sicurezza di operatori e utenti di Sanità e Comunità assistenziali,
• alle assunzioni straordinarie, che possono garantire emergenza e futuro e far nuovamente respirare gli operatori;
• all’organizzazione di ospedali “puliti” in ogni provincia; al
• lo sviluppo della continuità assistenziale.
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