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Sanità: in ginocchio i pronto soccorso a Genova. La Regione intervenga

La situazione nei pronto soccorso dell’Area metropolitana è diventata insostenibile. Da diversi giorni si registra un aumento esponenziale di accessi, con le ambulanze che spesso sono costrette ad attendere che si liberi una barella per lasciare il paziente in struttura. Nella giornata di ieri, alle ore 11, al pronto soccorso del Villa Scassi, le barelle erano tutte occupate, due pazienti in attesa al triage e 10 pazienti covid in attesa nell’area dedicata. Questa struttura risente di una conformazione atipica: non ha un’area dedicata per pazienti Obi in attesa e da tempo questo limite strutturale complica non poco la gestione e l’assistenza in quanto i pazienti Obi (osservazione breve intensiva) e in visita, rimangono a stretto contatto intralciando l’attività del personale socio sanitario.
E’ una situazione che si verifica molto spesso e non solo allo Scassi visto che quotidianamente sono una settantina mediamente i pazienti in visita e attesa nei Pronto Soccorso genovesi.
L’approssimarsi della stagione invernale porterà sicuramente ad una risalita dei casi covid e delle tante patologie legate alla classica influenza. La Funzione Pubblica Cgil chiede alla Giunta regionale cosa intende fare per salvaguardare la salute della cittadinanza e il lavoro dei dipendenti considerato che, ad esempio allo Scassi, più di 10 contratti per personale infermieristico scadranno il prossimo 31 dicembre. All’interno dell’Asl 3 entro la fine dell’anno scadranno un centinaio di contratti di vari profili (operatori socio sanitari, infermieri, ostetriche, educatori professionali e altri professionisti): la Fp Cgil si chiede quale servizio sarà garantito alla cittadinanza e in quali condizioni saranno costretti a lavorare i dipendenti visto che anche gli scorrimenti delle graduatorie concorsuali, che non risolvono il problema della carenza di organico ma che in parte lo mitigherebbero, procedono con il freno a mano tirato.

Fp Cgil Genova