Secondo l’Istat sono 96.197 in Italia le persone senza tetto e senza fissa dimora. Di questi il 50% è concentrato in 6 comuni con in testa Roma con il 23%. Nella lista anche Genova che si trova al quinto posto con il 3%, cioè quasi 3 mila homeless che sono invisibili ma che esistono. Un dato in aumento che ci fa entrare nelle cronache delle grandi città dell’occidente dove i senza tetto sono sempre più numerosi.
Non è un fatto positivo per una città che si definiva Superba, un dato che insieme ad altri parla del disagio abitativo, un disagio sociale di cui non si discute nei dibattiti politici.
Eppure, solo ieri, lo sfratto che si doveva effettuare in via s. Bernardo il 5 agosto, bloccato e sospeso grazie alla mobilitazione di Genovasolidale, del Sunia e del quartiere, ha trovato soluzione. Il Comune di Genova ha preso in carico l’inquilina trasferendola presso la struttura il Boschetto a Sampierdarena.
Il blocco di uno sfratto si è concluso in modo soddisfacente e non c’è un’altra persona che finisce in strada.
Un finale positivo anche quello del 28 agosto in via Crocco dove una novantenne invalida e sua figlia che stavano per essere sfrattate, grazie alla mobilitazione e alla solidarietà, non è stato eseguito.
Tutto ciò è stato reso possibile grazie alle informazioni ricevute dagli sportelli del Sunia sul territorio e all’attivismo di Genovasolidale, e insieme alla Fiom e allo Spi Cgil, sono stati evitati altri drammi sociali e nuovi homeless in città.
La politica nelle istituzioni vorrà interessarsi di queste situazioni intervenendo per trovare percorsi e soluzioni dignitose oppure no?
Noi continueremo ad impedire che qualcuno o qualcuna finisca in strada.
Bruno Manganaro
Segretario Sunia Genova