Questa mattina in Comune si è svolto l’incontro tra le associazioni degli inquilini e assegnatari, il Sindaco di Genova, il vice Sindaco e l’Amministratore delegato di Arte.
La riunione nasce dalle sollecitazioni da parte di Sunia, Sicet e Uniat rispetto ad interventi che abbiano la finalità di migliorare le condizioni dell’abitare delle fasce più deboli della popolazione genovese.
In particolare si è discusso di come garantire l’assegnazione di alloggi alle fasce maggiormente disagiate in un contesto in cui purtroppo da parte del Governo non ci sono piani di investimento sulle case popolari. In seconda battuta è stato affrontato il problema di rendere agibili i circa 2 mila appartamenti sfitti e inagibili di edilizia pubblica gestiti da Arte “Il Sindaco ha convenuto sulla necessità di rendere agibili 2 mila alloggi che in mancanza di risorse da dedicare alla manutenzione restano sfitte – ha commentato Bruno Manganaro Segretario Generale Sunia Genova – una delle ipotesi sul tavolo potrebbe essere quella di dare la possibilità a chi è in graduatoria e in attesa di una assegnazione, di provvedere con risorse proprie alla manutenzione recuperandole successivamente nelle quote di affitto da pagare ad Arte”. La normativa già esistente ha messo in evidenza come nell’ultimo bando del 2020 circa 450 inquilini si sono dichiarati potenzialmente interessati a questo meccanismo, ma ad oggi poco si è mosso. “Insieme al Sindaco si è quindi convenuto che in assenza di risorse da parte del Governo bisogna provare ad aumentare la disponibilità di case popolari provando anche a fare un passo avanti con un meccanismo locale” ha concluso Manganaro.
Si è pertanto aperto un confronto positivo che continuerà con un nuovo incontro il 6 ottobre affinché le liste di attesa di migliaia di famiglie per una casa popolare si riducano in modo significativo.
Sunia Genova