Il 2020 è stato l’anno della raccolta di viveri fatta in modo volontario e gratuito davanti ai supermercati: all’inizio sono stati raccolti 5 tonnellate al mese di merce per arrivare nell’ultimo periodo a 10 tonnellate al mese. Ma è stato anche l’anno della raccolta di 10 mila giocattoli e migliaia di libri. Viveri, giocattoli, libri raccolti e distribuiti da diversi centinaia di volontari per contrastare i virus della pandemia e del razzismo e per diffondere la solidarietà e sconfiggere l’indifferenza che porta all’egoismo. L’impegno che ci eravamo prefissi a fine campagna era quello di continuare anche per gli anni a venire l’impegno verso la solidarietà, contro ogni razzismo in una visione internazionale e senza frontiere.
Molte famiglie, indipendentemente dalla loro nazionalità e cultura, vivono condizioni di estremo disagio complicate dalla pandemia e dai processi di riorganizzazione e sono tra coloro che, nella nostra società, pagano il prezzo più elevato nella qualità della loro vita.
E qui entra in campo la solidarietà che coinvolge la classe operaia genovese, dagli operai agli impiegati, dai tecnici agli ingegneri, mettendo il nostro impegno nella raccolta di giocattoli davanti ai cancelli delle fabbriche e nel mondo del lavoro nel suo complesso. Tante le fabbriche in prima fila tra le quali Ansaldo, Fincantieri Sestri Ponente, Riparazioni Navali, Acciaierie d’Italia, Leonardo. Ma non solo: nel corso dell’anno la raccolta si è svolta anche nelle sedi dell’Anpi, delle Società di Mutuo Soccorso, dei circoli Arci e di tante società sportive, senza limiti geografici passando dal Tigullio per arrivare all’estremo ponente della provincia di Genova, sino al suo eterogeneo entroterra.
Il mondo del lavoro vede e percepisce come la pandemia aumenti le diseguaglianze e venga utilizzata per accelerare e giustificare processi di ristrutturazione nella nostra società che ci fanno regredire nei rapporti umani in una visione feudale delle dinamiche tra economia lavoro e società, dove al centro non è più l’uomo, ma il denaro, lo sfruttamento. Si rischia di far perdere potere di acquisto a salari e pensioni, di aumentare la precarietà, di far vivere in modo egoistico ed in solitudine il peggioramento delle proprie condizioni materiali, aumentando il razzismo e la xenofobia che porta ad alzare muri e filo spinato e a far morire in mare come nelle foreste europee bambini, donne e uomini.
La storia della solidarietà intorno al mondo del lavoro passa dalle prime società di mutuo soccorso per arrivare al sindacato. Sindacato dal greco syn cioè insieme e da dike cioè giustizia.
Noi chiediamo insieme giustizia, indipendentemente dal colore della pelle, dal paese di nascita e dalla propria cultura, lottando per condizioni migliori. Per questo Giocattoli Senza Frontiere farà vivere nelle aziende e nella società genovesi la solidarietà internazionale.
Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana Genova
Massimo Bisca Presidente Anpi Genova
Domenico Saguato GenovaSolidale
Bruno Manganaro Politiche Industria e dell’immigrazione Cgil Genova