Giovedì 15 giugno dalle ore 10 alle ore 12 presso il pronto soccorso dell’Ospedale Galliera in via Mura del Prato 4 si terrà una manifestazione organizzata da Cgil Genova e Liguria in merito alle problematiche che stanno subendo pazienti e operatori nei pronto soccorso liguri.
Attese estenuanti per i pazienti, picchi di affluenza ingestibili per gli operatori, situazioni di forte disagio ed esasperazione che spesso portano a vere e proprie aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei sanitari sono alcune delle principali criticità vissute nei pronto soccorso della Liguria. Anziché cercare di porre rimedio ad una situazione esplosiva con un piano straordinario di assunzioni, la strategia della Regione è quella di accelerare sulle privatizzazioni degli ospedali ma anche nel settore della diagnostica. “Sanità pubblica se non la curi non ti cura” : con questo filo conduttore la Cgil, partendo da Genova, intende promuovere una serie di manifestazioni liguri a sostegno del diritto universale alla salute.
La Cgil chiede un piano straordinario di assunzioni e di stabilizzazioni, la diminuzione delle liste d’attesa, più posti letto nei reparti e risorse per la diagnostica, più servizi e cure per anziani e non autosufficienti, più risorse nei fondi sanitari regionali e nazionali e un piano concreto di manutenzione per le strutture sanitarie. La Regione Liguria ha il dovere di affrontare questa emergenza con un intervento straordinario e mirato che non può attendere i tempi delle programmazioni del nuovo Piano Socio Sanitario. Occorre intervenire presto per riportare la salute pubblica nell’alveo dell’art. 32 della Costituzione.
Di seguito l’appello della manifestazione:
APPELLO
Art. 32 della Costituzione:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”
Questo appello intende rimettere la salute pubblica al centro delle priorità della politica e di provocare azioni volte alla sua tutela e al suo rilancio nell’ottica dell’interesse generale.
Il servizio sanitario nazionale, ispirato dai principi costituzionali nasce con la Legge n. 833/78 che ne circoscrive i contorni definendo l’accesso universale pubblico sostenuto dalla fiscalità generale.
Nel periodo della pandemia il servizio sanitario nazionale si è rivelato fondamentale per la gestione della crisi. Allo stesso tempo, l’emergenza covid ha messo in luce i danni al sistema provocati da anni di definanziamento. Ragionieristici pareggi di bilancio hanno prodotto il blocco delle assunzioni – che ha provocato lo stop del turnover -, riduzioni di posti letto e insufficienza dell’assistenza territoriale: sono solo alcune delle conseguenze provocate dalla mancanza di investimenti. Mentre il pubblico arretrava, il privato si espandeva e oggi abbiamo una proliferazione di strutture che operano in gran parte dell’ambito socio sanitario, nella diagnostica e addirittura con prestazioni individuali nei pronto soccorso. Si intende qui richiamare la tutela della salute pubblica in un sistema che deve rimanere interessato al diritto della persona, al benessere della comunità e lontano dai margini di profitto.
In Liguria tra le situazioni di maggior disagio per personale e cittadini vi è la realtà dei pronto soccorso. La mancanza di presa in carico delle malattie croniche, la carenza di medici di medicina generale, l’allungamento delle liste d’attesa, sono le principali motivazioni degli accessi impropri presso i pronto soccorso che scontano anche la mancanza di personale e strutture adeguate a ricevere i pazienti. Questa situazione provoca lunghi tempi di permanenza, disagio per i pazienti e per gli operatori, spesso anche situazioni di intolleranza che sfociano in vere e proprie violenze fisiche e verbali nei confronti del personale.
La Regione Liguria ha il dovere di affrontare questa emergenza con un intervento straordinario e mirato che non può attendere i tempi delle programmazioni del nuovo Piano Socio Sanitario. Occorre intervenire e presto per riportare la salute pubblica nell’alveo dell’art. 32 della Costituzione.
La Cgil chiede: un piano straordinario di assunzioni e di stabilizzazioni, la diminuzione delle liste d’attesa, più posti letto nei reparti e risorse per la diagnostica, più servizi e cure sul territorio per anziani, fragili e non autosufficienti, più risorse nei fondi sanitari regionali e nazionali e un piano di manutenzione per le strutture sanitarie.
ADERISCONO ALL’APPELLO: Acli Liguria, Arci Genova e Liguria, Comunità di San Benedetto al Porto Aps, Federconsumatori, Giuristi Democratici, Legambiente, Uisp Regionale Liguria Aps, Anpi Genova, Auser Genova e Liguria, Rete degli Studenti Genova, Libera Genova
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