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La Questura di Genova ha carenze logistiche gravi, eppure ogni giorno, con immenso sacrificio del personale, si affronta una costante battaglia silenziosa fra servizi di ordine e sicurezza pubblica, contrasto al crimine diffuso e organizzato e una miriade di altre attività. In alcuni commissariati cittadini le unità sono spesso insufficienti e si arriva a sfiorare il 50 per cento di carenza di personale: al Reparto Mobile mancano un centinaio di unità (come previsto dal D.M. del 1986) con il risultato che non si riescono ad effettuare i giusti turni di riposo e a utilizzare ferie e congedi. A questo si aggiunge un’età media che si avvicina ai 50 anni e nel prossimo futuro, complici i pensionamenti e concorsi straordinari inesistenti, avremo a livello nazionale circa 30 mila unità mancanti.
In queste condizioni di disagio e malessere organizzativo l’attuale Capo della Polizia, in una recente circolare, ha disposto un taglio lineare e indiscriminato dello straordinario e delle missioni, aggravando di burocrazia e appesantendo l’attività operativa di un apparato sicurezza in costante difficoltà. Non si fanno concorsi straordinari per compensare il turn over dei pensionamenti e lo straordinario viene pagato con due anni di ritardo. Si pensa di alzare ancora l’età pensionabile e non si destinano le risorse necessarie alla previdenza. In questo quadro il risalto viene posto sul progetto – più di immagine che di sostanza – “Strade Sicure” che prevede ingenti risorse e l’utilizzo di personale militare che è formato per altri ruoli e non quello di assistenza e prossimità della Polizia che espleta una funzione primaria anche e soprattutto di soccorso al cittadino.
Ogni giorno poliziotte e poliziotti lottano con estrema difficoltà per garantire al cittadino la miglior qualità del servizio possibile fra servizi di ordine pubblico, attività amministrativa, attività di controllo del territorio e indagini di polizia giudiziaria, in condizioni che definire approssimative sarebbe benevolo tra carenze di mezzi e risorse umane di gran lunga al di sotto delle piante organiche previste.
Il signor Questore Silvia Burdese recentemente insediatasi si trova a fronteggiare, per responsabilità altrui decennali, emergenze costanti senza avere risorse finanziarie proprie al fine di poter migliorare l’apparato.
Tutto questo avviene alla vigilia di importanti impegni di ordine pubblico nazionale e locale nell’indifferenza generale ove con i miliardi da investire a seguito del PNRR la criminalità organizzata si muove in modo veloce e spedito.
In questo momento storico, con le ultime risposte da parte del Governo e dei vertici istituzionali, l’unica sicurezza è che le risorse adeguate a garantire l’efficienza del comparto sicurezza non ci sono o sono largamente insufficienti.
La Polizia italiana ha gli stipendi che sono fra i più bassi d’Europa e non si è mai voluto adeguarli al panorama europeo o per incompetenza politica o per opportunismo o per mancanza di programmazione.
Il Governo sbandiera un’attenzione nei confronti di poliziotte e poliziotti non rispondente alla realtà dei fatti non solo sui mezzi e personale, ma anche sugli stipendi.
In questo complicato e complesso panorama il Silp Cgil da sempre denuncia queste problematiche sia a livello nazionale sia locale ma adesso siamo veramente sull’orlo del baratro.

Salvatore Artale
Segretario Generale Silp per la Cgil Genova