CARIGE: SINDACATI, SERVE SUBITO INTERVENTO GOVERNO
LE SEGRETERIE DI TUTTE LE SIGLE ESPRIMONO PREOCCUPAZIONE PER IL SILENZIO DI AZIONISTI E COMMISSARI: “NO A PIANI INDUSTRIALI CHE NON GARANTISCONO FUTURO A LAVORATRICI E LAVORATORI”
Genova, 30 aprile 2019.
“Esprimiamo sdegno e preoccupazione per le notizie riportate dalla stampa relative alla situazione del gruppo Banca Carige. A poco meno di un mese dalla scadenza del termine ultimo fissato dalla Bce per delineare e rendere effettiva una soluzione “privata” allo stato di difficoltà in cui si trova l’azienda, nulla emerge circa le reali intenzioni di tutti i soggetti in causa, compreso un preoccupante silenzio da parte dell’attuale primo azionista della banca. È stato passato il segno e, anche per evitare che si creino pericolosi precedenti nella Categoria, chiediamo con forza l’intervento del Governo e delle Istituzioni per la salvaguardia dei posti di lavoro e del benessere sociale”. Lo dichiarano le segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin insieme con i coordinamenti sindacali del Gruppo.
Il paventato ingresso nel capitale del Gruppo del fondo statunitense BlackRock, a quanto sembra il solo soggetto ad essere rimasto interessato alle sorti della Banca, non può essere considerata una buona notizia, se questo comporta, come sembra, esuberi di duemila lavoratori, lo smembramento della rete commerciale e le esternalizzazioni di un gran numero di attività. Se questa fosse la strategia Aziendale comporterebbe una inaccettabile macelleria sociale. Un numero così elevato di esuberi, la chiusura del 50% delle filiali, la cessione a terzi della gestione degli NPL e degli UTP, non garantirebbero affatto la messa in sicurezza e il rilancio dell’istituto ma evidenzierebbero una neanche troppo nascosta intenzione di accaparrarsi soltanto il buono rimasto.
Un progetto di questo tipo, che ha come obiettivo esclusivamente la valorizzazione della gestione dei patrimoni, utile solo a qualche soggetto per incrementare nel breve periodo il proprio capitale, mette a rischio il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori e trascura il ruolo della Banca quale riferimento indispensabile per l’economia dei territori. Non è in nessun modo accettabile che il salvataggio del Gruppo possa essere effettuato con l’ennesimo sacrificio delle lavoratrici e de lavoratori.
Le Segreterie delle organizzazioni sindacali dichiarano, con fermezza e determinazione, che attiveranno tutte le iniziative necessarie per contrastare la realizzazione di un Piano Industriale che non sia in grado di garantire un futuro a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori del Gruppo e smentiscono categoricamente le indiscrezioni di stampa circa la loro disponibilità a finanziare ammortizzatori sociali con la retribuzione dei dipendenti e dichiarano la loro più ferma opposizione a ipotesi di questa natura.
Hanno già provveduto inoltre a diffidare i Commissari dall’intraprendere iniziative in contrasto con gli obblighi di legge, invitandoli, altresì, ad attivare tutte le procedure contrattualmente previste.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
LE SEGRETERIE DI COORDINAMENTO GRUPPO CARIGE