Flc Cgil e Uil scuola raccolgono firme contro l’autonomia differenziata
Flc Cgil e Uil scuola scendono in piazza per raccogliere le firme contro l’autonomia differenziata. I banchetti saranno situati in Via Prione di fronte al Museo Lia venerdì 17 dalle 14:00 alle 16:00 e sabato 18 dalle 10:00 alle 12:00.
Cosa potrebbe accadere se si realizzasse l’autonomia differenziata?
A seguito delle intese stipulate dal governo Gentiloni con le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto erano già state declinate le richieste autonomistiche sulla scuola; pertanto, tra le bozze regionali, leggiamo che si vuole costruire un organico regionale del personale scolastico, si vogliono bandire concorsi regionali, regionalizzare da subito la Dirigenza scolastica, si vogliono costruire contratti regionali, differenziare gli stipendi su base territoriale, intervenire sulla mobilità sottraendo la materia alla negoziazione sindacale.
Con l’istruzione regionale sarebbe negato l’esercizio del diritto allo studio in maniera uguale su tutto il territorio nazionale e si realizzerebbe un doppio regime fra quello nazionale e quello regionale.Le scuole si differenzierebbero sempre più radicalmente, il divario Sud-Nord non potrebbe che aumentare, la diffusione uniforme di scuole dell’infanzia e tempo pieno sarebbe definitivamente negata, il valore legale del titolo di studio sarebbe compromesso e le regioni potrebbero decidere autonomamente su programmi, strumenti e risorse.
La proposta di Flc Cgil e Uil scuola è finalizzata invece ad eliminare le intese che introducono l’autonomia differenziata attraverso la trattativa tra governo e singola regione, riducendo il parlamento a un ruolo di ratifica, e introdurre eventuali referendum; riportare la formazione professionale dalla competenza regionale alla competenza concorrente Stato-Regioni e spostare l’istruzione (e altre materie strategiche per l’unità del paese) dalla potestà concorrente a quella esclusiva dello Stato; modificare i livelli “essenziali” in livelli “uniformi” delle prestazioni; introdurre la supremazia della legge statale costruita sull’unità della Repubblica.