Cinque sì per cinque referendum: Lavoro, precarietà, sicurezza, jobs act, diritto di cittadinanza
Cinque sì per cinque referendum abrogativi: quattro su lavoro, precarietà, sicurezza, licenziamenti e uno sul diritto di cittadinanza per persone straniere. Ai quesiti referendari promossi dalla Cgil, sui quali il sindacato ha raccolto 4 milioni di firme a livello nazionale di cui circa 160 mila in Liguria, nell’autunno scorso si è aggiunto quello sulla cittadinanza promosso da associazioni e partiti. L’invito a votare cinque sì arriva dall’incontro odierno promosso dalla Cgil presso il Teatro della Gioventù di Genova concluso dal Segretario Generale Cgil Maurizio Landini. I referendum che si terranno nella prossima primavera saranno oggetto di una grande campagna informativa e di partecipazione che vedrà la Cgil impegnata in assemblee fuori e dentro i luoghi di lavoro e in iniziative pubbliche e volantinaggi nei principali luoghi di aggregazione “Occorre ridare dignità al lavoro e garantire i diritti alle persone – dichiara Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria – licenziamenti ingiusti, precariato diffuso, scarsa attenzione da parte delle istituzioni a salute e sicurezza sul lavoro, diritto di cittadinanza sono elementi centrali della vita di milioni di cittadini che con questo grande esercizio di partecipazione potranno esprimersi in modo diretto”. Nell’incontro sono stati trattati i tanti temi legati al mondo del lavoro e quelli sulla difesa della democrazia: su tutti libertà di stampa e disegno di legge sicurezza. Inoltre, a pochi giorni dalla pronuncia della Corte Costituzionale sulla inammissibilità del referendum sull’autonomia differenziata, è stata rilanciata la contrarietà della Cgil a questo provvedimento “Al di là delle decisioni della Corte per noi non è cambiato nulla, anzi si è rafforzata la convinzione di continuare la battaglia per fermare e abrogare quella legge – commenta ancora Calà – la Corte aveva già rilevato importanti profili di incostituzionalità rimandando la legge in Parlamento per la riscrittura di quelle parti e credo che ora l’impegno di tutti coloro che sono contrari a questa legge spacca Italia debba riprendere più forte di prima”. Concludendo sono cinque i referendum ai quali si chiede di votare cinque sì: il quesito sulla cittadinanza, promosso da partiti e associazioni, che riduce da 10 a 5 anni il requisito di residenza per ottenere la cittadinanza italiana e i quattro promossi dalla Cgil per un lavoro stabile, dignitoso e sicuro che riguardano: il reintegro dei lavoratori licenziati con le norme del job act, maggiori tutele per chi lavora nelle aziende con meno di quindici dipendenti; abrogazione delle norme che hanno liberalizzato il lavoro a termine, responsabilità delle imprese appaltanti per gli infortuni dei lavoratori.