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Genova, 29 dicembre 2019. In quest’ultimo scorcio di 2019 il clima da campagna elettorale ormai la fa da padrone. È tutto un botta e risposta che non ci fa capire dove sta la ragione e soprattutto impedisce di guardare con serietà a quello che ci sarebbe davvero bisogno di fare, magari remando tutti dalla stessa parte, nell’interesse della Liguria. Una discussione alla luce del sole sulle proroghe del decreto Genova non è mai stata fatta e così è alto il rischio delle strumentalizzazioni di parte. Senza alcun dubbio, nello spirito del decreto Genova, il governo deve garantire le risorse necessarie ad affrontare i disagi conseguenti al crollo fintantoché il ponte non sia nuovamente percorribile. Vale per le assunzioni e vale per le risorse a potenziamento del trasporto pubblico. Ma dopo i disagi di questi giorni sulle autostrade del ponente ligure vale ancora di più per tutto il settore dell’autotrasporto su cui si scaricano i maggiori costi del disastro Liguria. Giusto allungare i termini per usufruire degli ammortizzatori sociali ma come parti sociali abbiamo ufficialmente chiesto che quanto non speso dei 30 milioni previsti nel decreto Genova possa essere utilizzato per sostenere investimenti nell’area di crisi non complessa della Valpolcevera. E poi non c’è nulla per incentivare il trasporto su ferrovia, vero handicap del nostro sistema produttivo a partire da quello portuale. Passata la sbornia polemica da ultimo dell’anno sarà fondamentale lavorare tutti insieme per correggere il milleproroghe in fase di conversione in legge ed evitare ulteriori elementi di penalizzazione per una regione fin troppo martoriata come la nostra.

Federico Vesigna
Segretario generale
Cgil Liguria