Venerdì scorso, sul Decimonono, il consigliere regionale di Forza Italia Angelo Vaccarezza ha informato i lettori di aver depositato un ordine del giorno avente ad oggetto la condanna e il contrasto ad ogni ideologia totalitaria. Vaccarezza è stato profondamente colpito dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019 intitolata “Importanza della memoria per il futuro dell’Europa…”. Anche la Cgil è stata profondamente colpita da questo atto. Come segnalato da molti, compreso il Presidente del Parlamento Europeo, è improprio per una Istituzione rappresentativa intestarsi fantasiose ricostruzioni storiche che non sono certamente tra le proprie competenze.
La Risoluzione afferma una sostanziale equiparazione tra il nazismo e il comunismo, uniti sotto il generico titolo di totalitarismo. Con ciò si nega il contributo fondamentale che i comunisti hanno dato nelle lotte di liberazione del nostro Paese, di emancipazione delle classi lavoratrici e alla conquista della pace e della Costituzione Repubblicana. La Resistenza al nazismo ed al fascismo prima e la Carta Costituzionale poi nascono con il contributo decisivo del pensiero e dell’azione del Partito Comunista, del Partito Socialista e della Democrazia Cristiana. Lo stesso Patto di Roma del 1944 di rinascita della Cgil ha questo significato.
La Cgil nella sua storia fin dalla sua costituzione ha visto ed è cresciuta anche grazie all’impegno e l’abnegazione di migliaia di uomini e donne militanti e dirigenti comunisti e proprio per questo ne ricorda l’opera a difesa della democrazia per innalzare il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori e respingere ogni possibile equiparazione con ogni regime, quale il nazismo ed il fascismo, fondati sulla violenza e sul razzismo che si sono qualificati nella sistematica repressione degli oppositori fino a promulgare leggi razziali e all’abominio del genocidio degli ebrei, dei rom, degli omosessuali, di ogni soggetto disabile e di ogni oppositore politico. Complessa e drammatica vicenda certamente è la storia del movimento comunista che va analizzata senza veli e con rigore e che non può essere ridotta all’involuzione staliniana. Equiparare il nazismo al comunismo è inoltre un insulto al popolo russo che ha pagato con ben 25 milioni di morti la resistenza all’oppressore nazista e fascista, segnando così una svolta fondamentale per l’esito antifascista della seconda Guerra Mondiale. Ed è emblematico che la Liberazione dell’Europa sia avvenuta con il convergere delle forze delle società democratiche liberali con quelle dell’Unione Sovietica.
Proprio quell’Europa che si volle allora unita, in pace, e proiettata verso il progresso delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutti i suoi cittadini. A maggior ragione è grave che la Risoluzione accomuni chi ha combattuto e conquistato la pace, la libertà e la democrazia con quanti erano gli oppressori e gli aguzzini. Ecco, sarebbe meglio che il consigliere Vaccarezza destinasse ad altro le sue preoccupazioni.
Igor Magni e Federico Vesigna sono Segretari generali Cgil Genova e Liguria