Cara Repubblica,
Dopo la tragedia del Ponte Morandi 23 imprese della Valpolcevera sono tornate a investire nel territorio creando 96 posti di lavoro a tempo indeterminato. Una notizia positiva, frutto del bando da 5 milioni di euro. Quei fondi che sono stati recuperati dal decreto Genova e poi destinati a investimenti per le aziende nella zona franca urbana, quella più colpita dal crollo di ponte Morandi.
Un risultato che arriva dall’accordo sottoscritto tra Regione, sindacati e Confindustria e prevede come unico criterio per aggiudicarsi i finanziamenti pubblici la necessità di creare più posti di lavoro possibili, a parità di risorse investite.
Ma non basta. Sappiamo bene che il principale problema della Liguria è il drammatico calo demografico e il progressivo invecchiamento della popolazione. Se si vuole invertire il processo ci vogliono, quindi, posti di lavoro di qualità per trattenere i nostri giovani e attrarre chi pensa di costruirsi un futuro nella nostra regione.
E’ il momento di fare un altro importante passo avanti. In ballo ci sono altri 18,5 milioni di euro per tutte le aree di crisi non complessa delle province di Imperia, Genova e La Spezia: 38 comuni, gran parte nelle aree dell’entroterra, dove si può investire ripartendo proprio dalle attività e le peculiarità del territorio .
Fino al prossimo 8 ottobre le piccole e medie imprese liguri che investiranno in queste aree potranno accedere ai finanziamenti, ma proprio perché non c’è ripresa senza occupazione, si tratta di un’occasione fondamentale per promuovere lo sviluppo del territorio. Il bando è destinato ad aziende che operano in settori importanti, specializzate nell’attività estrattiva, manifatturiera, logistica, alberghiera o di gestione della raccolta di rifiuti industriali e commerciali, che hanno voluto aumentare i livelli occupazionali a seguito di investimenti su edifici, impianti produttivi, macchinari, attrezzature, hardware e software.
Come organizzazione sindacale, monitoreremo l’esito del bando, anche perché, come prevede l’accordo, le imprese aggiudicatarie, prima di ricevere i finanziamenti, dovranno confrontarsi proprio con noi sindacati per confermare i piani di investimenti e i relativi impegni occupazionali.
Le risorse dei fondi europei possono essere un importante volano dello sviluppo se non vengono utilizzate a pioggia ma con una strategia mirata e condivisa. Le risorse pubbliche possono e devono aiutare le imprese nei loro investimenti produttivi, a condizione che si torni a scommettere sull’occupazione di qualità.
Proprio a partire dal buon esempio delle aree di crisi non complessa come Cgil Liguria vogliamo ricordare al Presidente Giovanni Toti gli impegni presi nel corso del nostro convegno sulla “Transizione sociale- Quale sviluppo per il futuro della Liguria” e ribadiamo la necessità di confrontarsi da subito sul PNRR e sui progetti che interesseranno la nostra regione da qui ai prossimi anni.
Fulvia Veirana, segretario Generale Cgil Liguria