La scorsa settimana la Commissione Parlamentare per le Questioni Regionali ha fatto tappa in Liguria con lo scopo di fotografare lo stato di salute ligure su diritti civili e sociali erogati attraverso i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP). I risultati dell’indagine conoscitiva portata avanti dalla Commissione saranno oggetto di una relazione a disposizione del Parlamento che ne orienterà l’operato. Per la Cgil la priorità è l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni. Al momento infatti i vari interventi legislativi, PNNR compreso, soffrono della mancanza di una definizione giuridica univoca. I LEP sono fondamentali per garantire diritti quotidiani di cittadine e cittadini: asili nido, servizi di assistenza sociale e trasporto per la disabilità, integrazione territoriale e di prossimità dei servizi sanitari e sociali, sono alcuni degli ambiti nei quali vengono applicati. Spesso si è fatto riferimento ai livelli minimi delle prestazioni e non al livello adeguato per garantire i diritti costituzionali civili e sociali associando il contesto alla spesa storica e al rispetto dei vincoli di bilancio, o all’invarianza della spesa a carico del bilancio stesso. I LEP invece, che andrebbero definiti e finanziati in modo adeguato, devono essere discussi e approvati dal Parlamento, risolti giuridicamente in modo da poter circoscrivere con precisione gli investimenti necessari all’erogazione di prestazioni e servizi e relativi organici.
I Lep richiedono un forte governo pubblico e sistemi di monitoraggio veritieri per i quali si potrebbe tener conto dell’esperienza maturata in ambito sanitario in Liguria. La sanità infatti è la cartina di tornasole delle disomogeneità territoriali liguri che non risponde ai canoni di un efficace intervento di revisione e innovazione utili ad esercitare in modo compiuto la tutela del diritto alla salute così come previsto dalla carta costituzionale.
Sul territorio ligure la costituzione dei LEPS sarebbe finalmente lo strumento per sostenere l’integrazione socio sanitaria e lo sviluppo sei servizi territoriali, entrambi necessari per i bisogni della cittadinanza e per provare a mettere in pratica i vari piani sociali e sanitari proposti. La definizione giuridica dei LEP sosterrebbe anche la legislazione Regionale sul Piano Sociale integrato e la non autosufficienza.
Per la Cgil il percorso di confronto avviato sull’accreditamento dei servizi socio sanitari potrà essere allargato anche ai servizi sociali per i quali continuerà il fermo impegno del sindacato per salvaguardare e sostenere il valore del lavoro attraverso l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, dei vari livelli di contrattazione e delle varie figure professionali coinvolte.
Infine, nel corso dell’incontro, la Cgil ha espresso preoccupazione e contrarietà al percorso avviato sull’autonomia differenziata che agirebbe ulteriormente sulle titolarità legislative e normative. Oggi in Liguria la competenza regionale e territoriale per quanto riguarda i Lep è un percorso lento con risultati inadempienti. L’ulteriore trasferimento di competenza legislative alle Regioni incrementerebbe le già presenti diversità tra le Regioni e le province con il risultato di non rispondere ai bisogni e alle diseguaglianze che caratterizzano oggi il nostro paese.
Maria Pia Scandolo Segretaria Cgil Liguria