Siamo in presenza di un curioso paradosso: nel settore della costruzione di materiale rotabile gli investimenti, quasi esclusivamente pubblici, sono tantissimi e potrebbero dare lavoro a tutti gli stabilimenti produttivi presenti sul territorio italiano ma, a Vado Ligure, si assiste a uno scarico di lavoro per cui l’azienda chiede l’attivazione della cassa integrazione CIGS per aree di crisi complessa.
“Lo stabilimento di Vado Ligure, con i suoi 530 occupati, rappresenta un simbolo oltre che una fondamentale realtà produttiva ed occupazionale del savonese – afferma Andrea Mandraccia, Segretario Generale della Fiom di Savona – soprattutto quando, grazie alla nuova piattaforma Vado Gateway, i maggiori gruppi mondiali del trasporto merci su ferro stanno mostrando concreto interesse verso la nostra realtà”.
Da qui passano concrete opportunità di rilancio per questo territorio e anche le recenti dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di FS confermerebbero le commesse da 575 milioni di euro, già annunciate nel maggio dell’anno scorso, alla partnership tra Hitachi capofila al 60% e Bombardier al 40% per la costruzione di 14 treni ad alta velocità Zefiro 1000.
I contratti fra Hitachi e Bombardier per la realizzazione di queste commesse non sarebbero però ancora stati sottoscritti quindi Bombardier per il 2020 prevede, ad oggi, di realizzare solo attività di grande manutenzione e la produzione di 16 locomotive.
“Ci aspetteremmo – continua Mandraccia – una regia più attiva e presente da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico quale soggetto che rappresenta il forte interesse pubblico in questa intricata vicenda e che dovrebbe assumere anche il ruolo di garanzia nella trattativa su possibili riassetti societari della Bombardier che attualmente avverrebbe privatamente e dalla quale dipenderebbe il futuro lavorativo di molte persone”
Non è un caso quindi che il sindacato prema con insistenza per ottenere un incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico ma gli unici appuntamenti per ora in agenda sono il 28 gennaio con gli assessori regionali Benveduti e Berrino e il 30 gennaio al Ministero del Lavoro per la CIGS.