Questa non è solo una calamità naturale. È anche tanta, tanta, troppa incuria.
Non basta la solidarietà il giorno dopo i disastri. Non basta più, ma ogni volta lo dimentichiamo.
Dimentichiamo di quanto sia straordinariamente importante la cura e la manutenzione del territorio. Gli ultimi avvenimenti meteo di queste ore rischiano di provocare sul sistema economico e sociale del Savonese contraccolpi devastanti, in una situazione già abbondantemente fragile e drammatica per alcuni versi.
In pochi minuti le abbondanti precipitazioni hanno completamente isolato l’entroterra Savonese (Valbormida e Val Erro), hanno causato la chiusura di due linee ferroviarie (SV-TO e SV-AL), la chiusura delle due Autostrade (A26 e A6) e di molte arterie stradali provinciali e comunali (in primis la SP del CADIBONA) con pesanti conseguenze per migliaia di abitanti e la messa in ginocchio di molte attività produttive già abbondantemente provate da oltre 18 mesi di pandemia.
Un bilancio drammatico di un disastro ambientale che poteva essere evitato attraverso la manutenzione e la cura del territorio e che, purtroppo, ancora una volta mostra l’enorme fragilità delle nostre zone.
Frane, esondazioni, dissesti morfologici sono conseguenze di fattori naturali, ma anche delle continue modificazioni del territorio da parte dell’uomo e della cattiva gestione da parte delle Istituzioni e della classe politica, che, negli anni, ha operato quasi sempre in regime emergenziale, senza efficacia e lungimiranza.
Per questo motivo chiediamo al Governo tempi certi e risorse adeguate a partire dagli interventi di somma urgenza sufficienti almeno a riportare il territorio alla normalità e un grande investimento, anche attraverso l’utilizzo di parte delle risorse contenute nel PNRR, per costruire un vero e proprio piano Marshall dedicato alla cura e manutenzione del nostro territorio.
Come sosteniamo da tempo occorrono misure straordinarie (con particolare attenzione alle aree interne) nonché, come indicato nel nostro “dossier sulle infrastrutture strategiche per il savonese”, un piano dedicato all’adeguamento ed all’implementazione del sistema infrastrutturale in favore della mobilità ordinaria e a supporto del tessuto economico e produttivo.
Gli eventi meteo di questi giorni non possono essere più considerati di carattere straordinario, dal momento che nel corso dell’ultimo decennio, ogni anno il nostro territorio registra periodicamente fortissime precipitazioni che causano frane, smottamenti e crolli. La cronica carenza infrastrutturale deve essere superata con una pianificazione che preveda interventi complementari (su strade, autostrade e ferrovia) a breve, medio e lungo termine coerenti con le nuove esigenze economico-produttive e le potenzialità locali.
La Liguria è già da tempo isolata, la provincia di Savona lo è ancora di più.
Il territorio deve ritornare ad essere centrale nelle politiche economiche nazionali nell’ambito di una filiera produttiva che, oltre al riassetto ed alla sistemazione del suolo, garantisca nuove opportunità occupazionali.
In queste ore tutti si accorgono dell’assoluta necessità di avere una sanità pubblica forte, e non il contrario, una rete infrastrutturale consona, un sistema dei trasporti efficiente ed efficace: è il momento di investire seriamente e coerentemente sul futuro del nostro Paese.
La nostra provincia non può essere abbandonata. Servono fatti e servono subito.
Savona, 5 ottobre 2021
CGIL CISL UIL Savona
A.PASA – S. PESCE – G. MAZZIOTTA