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“Praticare la memoria è assolutamente necessario per evitare che tragedie come quella accaduta qui a Marcinelle, nel 1956, si possano ripetere”. Così la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione, presente a Bois du Cazier per la commemorazione a 68 anni dalla tragica strage dove persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani.

“Salvaguardare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori – aggiunge la dirigente sindacale – è una nostra fondamentale prerogativa. Sappiamo che ancora oggi, precarietà e ricattabilità nel lavoro, profitto a tutti i costi, insufficienza di personale per effettuare i controlli sono la causa dei tanti infortuni e morti sul lavoro”.

Per questo, ricorda Ghiglione: “Con coerenza abbiamo presentato i nostri quattro quesiti referendari per rendere il lavoro più stabile e sicuro e abbiamo depositato in cassazione quattro milioni di firme. Questa, tra le altre, è la nostra risposta a quei minatori che persero la vita qui a Marcinelle”.

La Quadreria Cgil “Enrico Bruno Novali” di Genova conserva l’opera realizzata dall’artista Eugenio Disconzi in ricordo della tragedia, dal titolo “Grisù a Marcinelle”.
Il titolo dell’opera di Eugenio Disconzi fa riferimento all’iniziale attribuzione delle cause dell’incendio a una esplosione di grisù, successivamente superata dall’accertamento della natura elettrica dell’incendio, dovuto alla rottura di un cavo. L’artista rappresenta il disastro di Marcinelle parafrasando le forme cubiste del celebre dipinto di Pablo Picasso dedicato al bombardamento di Guernica del 1937, paragonando la strage dei morti sul lavoro a quella delle vittime innocenti e misconosciute di una guerra, purtroppo ancora oggi senza fine. Se ne riconoscono gli evidenti stilemi nei cavalli (impiegati nei pozzi della miniera), le linee aguzze delle figure straziate dagli urli di terrore e nella gamma limitata dei colori, in cui i toni del grigio rappresentano l’assenza di vita, conferendo drammaticità alla scena. Non si tratta di un caso; pur se realizzata nel 1970, anche i disegni preparatori risentono probabilmente dell’influsso della mostra retrospettiva di Picasso allestita nel 1953 presso il Palazzo Reale di Milano, che ancora danneggiato dai bombardamenti ospitò “Guernica” (per volontà dell’artista) consentendo alle nuove generazioni di assorbirne l’eccezionale forza espressiva.
Visita la mostra virtuale della Quadreria CGIL di Genova: https://shorturl.at/p3upS