La situazione migranti a Ventimiglia è diventata una vera emergenza. Come diciamo spesso non per il numero degli arrivi ma per l’assenza di una risposta istituzionale adeguata. Le persone in transito non ricevono assistenza se non dalle associazioni di volontariato e il Pad annunciato ad aprile, inaugurato a giugno e aperto a settembre è un palliativo largamente insufficiente.
A dicembre 2022, insieme a numerose associazioni di Ventimiglia, avevamo chiesto un incontro urgente al Ministro Piantedosi. La nostra prima richiesta è stata ignorata.
Appreso dagli organi di stampa della visita di lunedì 2 ottobre abbiamo immediatamente scritto a Ministro e Prefetto ma anche questa volta non abbiamo ricevuto risposta.
Riteniamo che prima di prendere iniziative rilevanti ci debba essere sempre un confronto costruttivo col territorio ma ancora una volta questa attenzione viene a mancare. Entrando nel merito l’idea di un CPR è sbagliata. Una struttura che tratterrà le persone sul territorio (i nostri migranti sono in transito e normalmente, a fatica, attraversano la frontiera). Inoltre sarà punto di attrazione per i migranti indirizzati qui da gli altri territori, andando a peggiorare la situazione. Costerà un sacco di soldi e impegnera’ risorse di polizia per garantirne il presidio. Rimpatriera’ pochissime persone perché nella maggioranza dei casi mancano gli accordi con i paesi di partenza (in tutto il 2022 sono meno di 400 le persone rimpatriate). Se anche dovesse contenere 200/300 migranti questo rappresenta un contributo minuscolo rispetto al numero delle persone in transito. Infine , ma non ultimo come importanza, è un luogo di detenzione inumano: le esperienze ad oggi in Italia vedono la totale promiscuità tra persone di provenienza , sesso e situazioni diverse; anche chi non ha commesso alcun reato può trovarsi vicino a soggetti molto problematici, per non parlare delle situazioni di igiene.
Questo quanto avremmo voluto dire al Ministro e che speriamo possa trovare almeno il tempo di leggere.
La situazione di Ventimiglia va gestita ricreando un sistema di accoglienza, che risponda alle esigenze delle persone in transito ma anche dei cittadini, dei pensionati, dei lavoratori, dei commercianti e dei frontalieri della città. Chiediamo di smetterla con soluzioni ideologiche e di tentare finalmente di migliorare la situazione.
Le Segreterie di CGIL CISL e UIL di Imperia