Muore un lavoratore Sciopero al Terzo Valico -Ne parliamo con Federico Pezzoli Segretario Generale Fillea Genova e Liguria
Un lavoratore di 52 anni, Antonio De Falco, è rimasto schiacciato fra due camion in manovra nel deposito dove smaltiscono i materiali di risulta degli scavi del cantiere Terzo Valico.
I lavoratori del cantiere, organizzati unitariamente dalle categorie dei trasporti e degli edili di Alessandria e Genova, hanno bloccato il cantiere con 4 ore di sciopero per rivendicare maggiori investimenti sulla sicurezza da parte della politica e delle imprese.
Si respira aria di sgomento e indignazione fra i colleghi del cantiere. Antonio De Falco è la terza vittima nel cantiere del terzo Valico, nessuno si accontenta più delle parole.
Esistono condizioni particolari in questo cantiere che determinano questa situazione?
Certamente il cosiddetto “Sblocca Cantieri” ha riaperto la corsa ad appalti e subappalti decisi con il criterio del massimo ribasso determinando cosi uno scadimento crescente nell’attenzione alla sicurezza.
La sicurezza è un costo
Infatti! Dovendo competere sui costi per accaparrarsi l’appalto le aziende limano o tagliano anche queste spese.
Come pensate di far fronte concretamente a questa situazione che i lavoratori subiscono sulla loro pelle?
Chiediamo alle nostre controparti di investire nella salute e nella sicurezza e chiediamo alla politica risorse a sostegno e un intervento normativo.
Cosa può essere ancora fatto sul piano normativo per prevenire?
In questo cantiere, dal prossimo mese e per la prima volta in Italia, sperimenteremo un nuovo sistema di vigilanza che va ad aggiungersi a quelli già previsti dalle normative vigenti.
La normativa è già molto dettagliata eppure non riesce a evitare le tragedie. Dove può essere integrata?
Abbiamo effettivamente individuato una falla nel sistema. Proprio il rinnovato vigore della giungla di appalti e subappalti, di cui parlavamo all’inizio, ha evidenziato un problema: le ditte che collaborano all’interno del cantiere, magari con pochi operai, non è detto che abbiano i propri rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza (RLS) nel cantiere stesso; possono averli legittimamente a centinaia di chilometri di distanza. È legittimo ma non va bene.
Come pensate di ovviare questo problema?
Le organizzazioni sindacali Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal UIL unitariamente, hanno costituito ASTRA, un’associazione pagata dal Terzo Valico, che assumerà tre persone alle quali sarà affidato il compito di affiancarsi agli attori della sicurezza previsti dalla legge per sostenerli e vigilare specificamente sulla giungla dei subappalti.
Grazie Federico