Pronto soccorso in codice rosso, manifestazione di fronte all’Ospedale Sant’Andrea
Si è svolto questa mattina, di fronte all’ospedale Sant’Andrea in Via Veneto, il presidio “pronto soccorso in codice rosso”, seconda tappa di una mobilitazione regionale a difesa della sanità pubblica organizzata dalla Cgil “La manifestazione di questa mattina rientra nella vertenza regionale che la Cgil sta portando avanti in Liguria e che ha l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione della politica la drammatica situazione in cui versa la sanità ligure – così il Segretario Generale Cgil Liguria Maurizio Calà sulla manifestazione di oggi davanti al Sant’Andrea “Oggi abbiamo denunciato le disfunzioni del sistema le cui conseguenze ricadono su operatori e pazienti. Alla Regione abbiamo chiesto maggiori investimenti su personale, sanità territoriale e strutture pubbliche, ma è evidente che il taglio delle risorse a livello nazionale e situazioni di incertezza sul territorio come quella sulla realizzazione del nuovo ospedale nello spezzino non aiutano a fare chiarezza. Il piano socio sanitario non si fa carico delle emergenze sanitarie attuali, pronto soccorsi e liste d’attesa in cima, e delle manutenzioni delle strutture sanitarie e non spiega con quali risorse umane e finanziarie fare fronte alle assunzioni di personale e all’attivazione dei servizi per i pazienti per dare vita nei prossimi anni ai progetti del PNRR o dei nuovi ospedali” conclude Calà.
Ecco alcuni dati sulla sanità nello spezzino: nel 2022 un quinto degli abitanti spezzini sono passati dal Pronto soccorso per ben 40.400 accessi suddivisi su La Spezia, Sarzana e Levanto con una permanenza media di attesa di 4 ore; nel primo quadrimestre del 2023 sono già oltre 24 mila gli accessi con la forte preoccupazione in vista dell’approssimarsi del periodo estivo e del conseguente aumento della popolazione in vista dell’affluenza dei turisti.
“C’è bisogno di un grande piano di assunzioni di personale medico, infermieristico, Oss ed ausiliario. Le assunzioni fatte nelle ultime settimane non sono minimamente sufficienti – sottolinea Luca Comiti, Segretario generale della Cgil spezzina- C’è bisogno di abbattere le scandalose liste di attesa e contrastare la costosa mobilità passiva verso le altre regioni. E’ lo sforzo di tutti, Istituzioni, forze politiche ed associative, cittadini per difendere e rilanciare una sanità pubblica, moderna ed efficiente. Una mobilitazione che deve essere capillare e continua. Per questi motivi oggi siamo qui, un passaggio importante di un percorso che proseguirà.”
Per fare qualche esempio, alla Spezia per una colonscopia l’attesa per chi ha una prescrizione di tipo B (breve) dovrebbe essere di 30 giorni e invece arriviamo a 221; con la prescrizione di tipo D l’esame dovrebbe essere prenotabile entro 60 giorni e arriviamo a 343. L’elettromiografia (esame indicato nella diagnosi delle malattie del sistema nervoso periferico) e la fotografia del fundus (esame indicato per studiare la parte posteriore dell’occhio) non hanno nessuna data disponibile.
Laura Ruocco, Segretaria Generale dello Spi Cgil, è intervenuta invece sul tema RSA: “la mobilitazione della Cgil ha già ottenuto un risultato importante: l’Asl 5 ha indetto il bando per una nuova convenzione di 65 posti letto per Rsa di mantenimento e riabilitativa; ma ci non ci fermeremo qui, perché le liste di attesa sono di 237 posti per Rsa di mantenimento e 90 Rsa riabilitativa”
Le richieste contenute nella piattaforma della Cgil sono: un piano straordinario di assunzioni e di stabilizzazioni; la diminuzione delle liste di attesa; più posti letto nei reparti e più risorse per la diagnostica; più servizi e cure sul territorio per anziani; fragili e non sufficienti, più risorse nei fondi sanitari regionali e nazionali; un piano di manutenzione per le strutture sanitarie.