Venerdì scorso il Presidente Toti ha portato in Giunta un lungo elenco di opere da finanziare con il Recovery Fund. Lo ha fatto senza confrontarsi con le parti sociali.
Quello che abbiamo appreso dai media è un balletto di cifre: si è partiti da 136 progetti per 18 miliardi di euro, che poi sono scesi a 7 per risalire a 22,4 miliardi di euro. Cifre in libertà, dal momento che se tutto andrà bene l’Europa ci accorderà sino ad un massimo di 209 miliardi e le richieste della Liguria sono più di 3 volte quello che ci potrà realisticamente spettare. A questo punto o le risorse sono aumentate nottetempo, oppure ci auguriamo che la Regione sia in possesso di informazioni che noi non abbiamo.
L’unica cosa certa è che ci sono 5 linee di finanziamento (digitalizzazione e innovazione, sanità e salute, infrastrutture per la mobilità, istruzione, formazione e ricerca e green economy) e la Giunta regionale scommette tutto solo sulle infrastrutture, tema per noi fondamentale ma non esaustivo, non lasciando intravedere un’idea complessiva di sviluppo per il nostro territorio.
Ci saremmo augurati che su un tema così importante, dal quale passa gran parte delle chances di rilancio del lavoro in Liguria, la Regione avesse favorito la partecipazione e il contributo fattivo di chi il lavoro lo rappresenta.
Federico Vesigna, Luca Maestripieri, Mario Ghini
Segretari Generali Cgil, Cisl, Uil Liguria