Sono almeno 20mila i dipendenti liguri della pubblica amministrazione, dagli enti locali alla sanità, che a rotazione in questi mesi hanno utilizzato il lavoro agile.
Da venerdì 15 ottobre, con il decreto del ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta i dipendenti in smart working dovranno tornare tutti progressivamente in presenza. E saranno quelli impegnati nelle attività di front office e sportello i primi a rientrare in ufficio .
“Non siamo d’accordo con l’impostazione del decreto – spiega Nicola Dho , segretario generale Funzione Pubblica Cgil Liguria- Da una parte si pensa, erroneamente, che lo smartworking sia sinonimo di minor impegno da parte dei lavoratori. Dall’altra si rischia di perdere un’occasione di innovazione ed efficienza dell’amministrazione pubblica”.
In Liguria i dipendenti della pubblica amministrazione (escludendo il comparto scuola) sono circa 50 mila e almeno 20 mila, a rotazione, hanno utilizzato la possibilità di lavoro a distanza: 15mila sono impiegati negli enti locali .
“Ci sono aziende che avevano già introdotto parzialmente lo smart working prima della pandemia, poi in questi mesi è stato implementato e migliorato, per questo chiediamo alla Regione un piano per potenziare le infrastrutture e favorire chi abita e lavora in remoto nell’entroterra e nella zona costiera – continua il sindacalista- Inoltre lo smartworking si è dimostrato anche uno strumento, aggiuntivo, di prevenzione per i lavoratori fragili “.