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Vertenza Bombardier, comunicata la volonta’ da parte del gruppo di cedere l’ingegneria

COMUNICATO STAMPA

VERTENZA BOMBARDIER, COMUNICATA LA VOLONTA’ DA PARTE DEL GRUPPO DI CEDERE L’INGEGNERIA

NESSUNA NOVITA’ SU NUOVI CARICHI DI LAVORO

DOMANI ASSEMBLEE DEI LAVORATORI IN SCIOPERO

OCCORRE AGGIORNARE QUANTO PRIMA LA DISCUSSIONE AL MISE PER VERIFICARE UNA VOLTA PER TUTTE SE BOMBARDIER INTENDE RIMANERE IN ITALIA

Savona, 08.04.2019. Il Gruppo Bombardier ha comunicato alle Segreterie Territoriali FIM FIOM UILM ed alla RSU dello stabilimento di Vado Ligure la volontà di procedere alla cessione della funzione ingegneria propedeutica alla produzione. A tal proposito verrà pertanto aperta una specifica procedura con l’obiettivo di cedere l’attività ed i lavoratori in essa occupati (circa 50) ad una azienda che fornisce servizi di ingegneria.

Delle condizioni del passaggio dei lavoratori discuteremo nelle sedi opportune ma sin d’ora possiamo dire che giudichiamo questa notizia come molto negativa. Già da tempo avevamo detto che operazioni di cessione di parte delle attività presenti a Vado, attraversamento quello che giudichiamo essere un vero e proprio spacchettamento, avrebbero incontrato la nostra ostilità. Questa operazione infatti indebolisce ancora di più il sito togliendo un’attività ad alto valore aggiunto come ingegneria secondo una logica che il Gruppo ha già sperimentato in altri stabilimenti in Europa con risultati tutt’altro che positivi.

Inoltre dal Gruppo non è arrivata una sola notizia positiva per quanto attiene i carichi di lavoro che in tempi rapidissimi devono arrivare a Vado pena la chiusura dopo l’estate quando terminerà la produzione delle locomotive DC3. Nessuna notizia ancora da Trenitalia riguardo i 14 treni ad alta velocità da realizzare insieme ad Hitachi, la partnership sempre con Hitachi per la produzione dei treni destinati al trasporto regionale ancora ferma alla lettera di intenti di oltre due anni fa e soprattutto nessun carico di lavoro trasferito da Bombardier verso l’Italia.

Nessuna chiarezza insomma circa la domanda fondamentale: quale è la missione produttiva della fabbrica?

E’ evidente come, di fronte a questo scenario, parlare di incertezza sia ormai fuori luogo. La preoccupazione tra i lavoratori sta ulteriormente crescendo perché, lo ricordiamo, in questa vertenza che si trascina dal 2012, sono a rischio i posti di lavoro di 530 persone senza considerare l’indotto. Il Gruppo decide ancora una volta di penalizzare Vado mentre rispetto alla produzione non decide neppure di mettere in campo azioni fattibili per dare qualche mese di attività ulteriore rispetto alle locomotive DC3 per Mercitalia.

Pertanto domani alle 8,30 si terrà l’assemblea dei lavoratori in sciopero al fine di decidere le azioni sindacali utili alla salvaguardia dello storico stabilimento di Vado. Sin d’ora però riteniamo indispensabile che riprenda il confronto in sede di Ministero dello Sviluppo Economico.

E’ finito il tempo delle parole. O il Gruppo decide un credibile piano industriale di rilancio del sito e chiede la collaborazione dei Clienti e delle Istituzioni per raggiungere gli obiettivi fissati o viceversa tutti avranno sulla coscienza la chiusura di un sito industriale presente nel nostro territorio dal 1905 nonchè di una eccellenza nazionale che opera in un settore strategico come la mobilità su ferro.

Stiamo assistendo al definitivo declino industriale della nostra provincia nel momento in cui si dovrebbe invece declinare il suo rilancio. Non rimarremo inermi ad assistere a questo scempio.

Le Segreterie FIM FIOM UILM Savona

La RSU Bombardier Transportation Vado Ligure