La gestione approssimativa degli ultimi anni in sanità pubblica in Liguria sta continuando a dare i suoi frutti e, anziché provare a cambiare rotta, costruendo un sistema migliore anche per il futuro, continuano a stratificarsi scelte scellerate, anche nella gestione della pandemia. Ultima della serie è quella che si propone di utilizzare le RSA per malati Covid.
Di fronte al mancato reclutamento nelle fasi in cui il personale sarebbe stato disponibile, come si fa a pensare che i privati possano recuperare professionalità in numero sufficiente per dividere i percorsi fra contagiati Covid e non nelle strutture? Esempio eclatante ciò che si é verificato in questi ultimi giorni alla Spezia, dove, a fronte di mancanza di personale, dispositivi di protezione e assenza di protocolli rigidi si è contaminata un’intera struttura contagiando più di 60 tra pazienti e personale.
Sarebbe il caso di elaborare un piano specifico anche sulla residenzialità, come chiediamo da tempo. E poi sarebbe il caso di procedere con rapidità all’estensione del modello che stanno adottando i MMG in Valpolcevera. Non solo fanno, a turno, tamponi rapidi in locali messi a disposizione dal municipio, ma strutturano insieme l’assistenza domiciliare, rendendo un servizio vicino alle persone e riducendo la necessità di rivolgersi agli ospedali e alle strutture sanitarie.
Ci sono già accordi che spingono, attraverso le case della salute, a radicare questo modello in tutti i 6 distretti genovesi. Si proceda con rapidità e si estendano a tutti i distretti liguri con rapidità.È da tempo che diciamo che è sul territorio che si debbono organizzare le misure di assistenza e prevenzione integrate.
Anziché continuare a fare annunci, le Istituzioni facciano fronte comune e mettano in atto soluzioni che funzionano e non mettano a rischio i pazienti.