La riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale a Genova e città metropolitana si istruisce a mezzo stampa e non sui tavoli preposti: un’anomalia che si ripete.
Gli articoli pubblicati sui quotidiani locali in questi giorni che anticipano, abbozzandone il disegno, la nascita dell’azienda ospedaliera unica metropolitana e di fatto un processo di fusione tra il Policlinico San Martino e il Villa Scassi, illustrati in pieno agosto con vena propagandistica, denotano una particolare volontà da parte dell’ente pubblico nel voler precostituire un percorso di rivisitazione gestionale in ambito sanitario, non condiviso con le parti sociali.
In questi anni caratterizzati dalla pandemia, le strutture sanitarie genovesi hanno vissuto e continuano a vivere gravissimi problemi di carattere organizzativo-gestionale, determinati dalle croniche carenze di organico, compensate, rispetto alla qualità del servizio erogato all’utenza, solo grazie alla immensa professionalità, disponibilità e abnegazione del personale sanitario.
L’ennesima decisione presa dall’alto, senza possibilità di confronto da espletare sui tavoli di contrattazione previsti dalle normative vigenti, sarebbe l’ennesima beffa in capo “agli eroi della sanità pubblica”, l’ennesima occasione persa per costruire percorsi atti a determinare il miglioramento della gestione del servizio volto all’utenza, capace di collimare con il benessere lavorativo degli operatori.
Auspichiamo pertanto, in tempi rapidi, la programmazione di un fitto calendario di incontri con le Organizzazioni sindacali confederali e di categoria stante altresì l’urgenza determinata dalla necessità di garantire e sviluppare gli attuali standard occupazionali, peraltro ad oggi insufficienti.