In via della Maddalena sta per aprire un punto scommesse sportive.
Sui pannelli che oscurano le vetrate in via della Maddalena c’è scritto “punto vendita ricariche”, ma all’interno del centro Overplus esiste una catena attiva anche nell’ambito delle scommesse, come si evince anche dal logo con un calciatore e dalle vetrate dove si intravedono banconi e monitor appesi al soffitto come, appunto, in un centro scommesse. Un tipo di esercizio che, in base all’ordinanza ideata dagli assessorati al Commercio di Comune e Regione nell’estate del 2018, non dovrebbe essere permesso nelle vie del centro storico di Genova.
E allora come è possibile che al 90 rosso della stessa via stia per aprire questa nuova attività? La domanda è stata rivolta, con decine di email, all’assessorato al Commercio del Comune e alla polizia locale che dovrebbe vigilare sull’applicazione delle norme.
Sulla base di una discussione aperta dal Comune di Genova relativa alle varianti al PUC ed in particolare a quella parte mirata alla riqualificazione del centro storico, la nostra attenzione di associazioni che appartengono alla rete di “mettiamoci in gioco” era più indirizzata a come rendere vivibile il centro storico e soprattutto come vengono e verranno utilizzati i bassi e i beni confiscati.
Anche se non eravamo d’accordo sulle proposte che in quelle sedi venivano fatte, mai potevamo pensare che questa amministrazione comunale potesse permettere l’apertura di una sala scommesse alla Maddalena.
Dal confronto che abbiamo avuto in questi ultimi anni con la Giunta Regionale e con la Consulta Genovese che trattavano il danno che l’azzardo arrecava alla salute del cittadino, speravamo che come minimo fosse maturata la cultura che chi ha responsabilità della salute del cittadino pensasse di non aumentare il danno esistente aprendo nuovi punti di azzardo.
Invece no! Non solo non viene applicata la legge regionale n. 17 del 2012, non solo non si garantiscono i punti sensibili e si riduce l’offerta ma si procede difendendo sempre gli stessi interessi economici.
Non dobbiamo dimenticare poi l’alto rischio che queste attività siano gestite da personaggi vicini ai clan mafiosi e malavitosi. La mafia ha sempre lucrato sulle disgrazie e anche adesso, in piena pandemia, con un’economia messa in ginocchio dal Covid ecco che le persone e le imprese hanno cominciato a boccheggiare e il crimine organizzato così come gli strozzini sono già pronti a fornire denaro ad usura invadendo ogni spazio lasciato vuoto nell’economia legale.
Il gioco d’azzardo inoltre dissipa le risorse economiche dei cittadini già messe pesantemente in crisi dalla pandemia e impoverisce ulteriormente il tessuto economico del centro storico e della città.
Chiediamo infine all’amministrazione comunale come si concilia questa dispersione di risorse economiche con la sostenibilità e la tutela della rete commerciale e delle piccole imprese in centro storico e in città?
Per questo “mettiamoci in Gioco” protesta per questo atteggiamento poco attento alla salute delle persone e alla vivibilità del centro storico e chiede l’intervento del Sindaco per impedire che venga concessa questa licenza.
“Mettiamoci in Gioco” solidarizza con gli abitanti del centro storico ed invita i componenti della propria rete a partecipare alla manifestazione di protesta organizzata per martedì pomeriggio, 17 novembre 2020 ore 15.00 Palazzo Tursi – Via Garibaldi
I portavoce
Chiara Volpato
Domenico Chionetti
Enti aderenti a “Mettiamoci in Gioco” Liguria:
Acli, Adoc, Agesci, Anci, Arci, Auser, Ceis, Cgil, Cisl, CSI, FeDerSerD, Caritas/Fondazione Auxilium, Comunità di San Benedetto al porto, CVX (Comunità di Vita Cristiana), Consorzio Cometa, Fondazione Antiusura, Libera, MEG (Movimento Eucaristico Giovanile), San Marcellino, Uil, Uil pensionati, Regione Liguria, Uisp, Villaggio del ragazzo, ASL 1-2-3-4-5.
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