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Prima assemblea disoccupati Cgil Genova “Lavoro e formazione le priorità”

La prima assemblea del Coordinamento disoccupati Cgil Genova si è svolta oggi presso la sede di Cornigliano. Alla riunione hanno partecipato le disoccupate e i disoccupati che in questi mesi di pandemia si sono rivolti al Servizio Orientamento al Lavoro della Cgil di Genova. La pandemia ha reso ancor più difficile, se non impossibile, la ricerca di lavoro con il risultato che il sindacato diventa uno dei principali punti di riferimento e rappresentanza.
Nei primi 6 mesi di attività di quest’anno – spiega Emanuela Traverso funzionaria Sol “Il nostro sportello ha collaborato alla stesura di 500 curriculum vitae – si tratta di una crescita enorme di attività se pensiamo che in tutto il 2020, al netto della pandemia avevamo compilato circa 480 cv e visto poco meno di 1.500 persone, mentre ad oggi ne abbiamo incontrate già più di un migliaio”.
Nel corso della riunione sono emerse diverse necessità come ad esempio la scarsità di corsi di formazione che realmente diano la possibilità di accedere ad una occupazione stabile. Soprattutto quando si tratta di tirocini la situazione diventa complessa con aziende che coprono la loro carenza di organico proprio attivando questa forma di studio/lavoro senza però procedere, quasi in nessun caso, all’assunzione. Tra le principali difficoltà anche quelle legate alla ricerca della casa “Tendenzialmente i proprietari non affittano gli alloggi alle persone disoccupate: in alcuni casi nemmeno a quelle che percepiscono il reddito di cittadinanza, questo è un problema che vogliamo affrontare con il Comune” afferma Alfredo Pongiglione funzionario del Sol.
I dati sulle iscrizioni al Centro per l’impiego fotografano una realtà di estrema necessità: in questi mesi, solo su Genova, lo Sportello Cgil ha contribuito ad iscrivere 780 persone; il problema centrale infatti resta quello del lavoro che manca. Proprio per questo sono necessarie concrete politiche attive del lavoro. A livello locale una prima risposta potrebbe essere rappresentata dall’ampliamento delle chiamate pubbliche e la realizzazione di progetti di pubblica utilità per persone inoccupate o disoccupate da un lungo periodo e che prevedano veri contratti di lavoro.