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Apprendiamo dai giornali della querelle politica di cui è protagonista il Comune di Rapallo in merito al via libera alla concessione per la gestione del porto internazionale, la cui apertura rischia seriamente di slittare anche per la prossima stagione estiva 2023 2024.

Ormai ampiamente in campagna elettorale, il Comune di Rapallo è diviso tra il concedere o il negare la concessione per la gestione del porto all’azienda Argo capitanata da Bizzi & Partners, aggiudicataria della gara terminata nell’agosto scorso.

Infatti se nel mese di Agosto 2023 le nubi tempestose che dalla mareggiata del 2018 avevano avvolto il destino del Porto Turistico di Rapallo e dei suoi 15 dipendenti erano sembrate diradarsi con la notizia dell’affidamento della gestione del Porto all’azienda Argo, ad oggi questa brusca frenata nelle procedure per il via alla concessione getta nuovamente gli ormeggiatori nell’incertezza e nella disperazione.

Dopo anni di cassa integrazione e di stenti, grazie agli accordi sottoscritti tra la Filcams CGIL e la direzione di PTIR nel corso degli anni 2022 e 2023, i 15 dipendenti hanno mantenuto il posto di lavoro e la stessa PTIR si è impegnata sino ad oggi a salvaguardare la loro occupazione con l’obiettivo di traghettarli verso la nuova società aggiudicataria della gara. Con l’aggiudicazione all’azienda di Bizzi e quindi con la presenza di un investitore pronto a sostenere gli oneri derivanti dall’apertura del porto, nonché a farsi carico del personale, gli ormeggiatori avevano tirato un sospiro di sollievo e lo stesso sindaco aveva pubblicamente affermato l’intenzione del Comune ad andare avanti con la concessione.

Oggi apprendiamo che non solo non si è fatto un passo avanti in tale direzione ma che si rischia seriamente il blocco delle procedure con conseguente fermo dei lavori e l’ennesimo slittamento nell’apertura del porto.

La Filcams CGIL a fianco di questi 15 lavoratori apre oggi lo stato di agitazione in porto e non esclude azioni atte a sensibilizzare la politica e la cittadinanza, perché non si può procrastinare a danno dei lavoratori e delle loro famiglie.

Senza contare che nessuno si può permettere l’ennesima mancata apertura del porto, l’ennesima stagione mancata.

La Regione Liguria e l’assessorato al Turismo si attivino e si prendano in carico questa vicenda, visto che fanno del rilancio turistico della nostra Regione uno dei cavalli di battaglia della loro amministrazione.

Senza un moderno porto turistico al suo attivo, Rapallo sarà destinata anche nel 2024, ad una ripresa parziale, priva di un elemento fondamentale di spinta per la sua economia.